La Nazionale italiana di calcio, che lunedì inizierà la sua avventura al Campionato europeo di Francia, ha il Commissario Tecnico che al termine della competizione iridata prenderà il posto di Antonio Conte.
Giampiero Ventura nasce 14 Gennaio 1948 ed entra a tentoni nel mondo del calcio e da qui ne uscirà in maniera trionfante con i suoi capolavori forse più grandi: la consacrazione nel Lecce, la gloria sulla panchina del Toro ed infine, da ieri, l’orgoglio della maglia azzurra.
Genovese lui, come la sua prima squadra del settore giovanile, la Sampdoria, Ventura, nel giro di qualche anno diviene a tutti gli effetti un “nomade del calcio”.
Dopo l’esperienza con i blucerchiati arrivano i risultati positivi con Albenga, Rapallo, Entella, Spezia, Centese, Pistoiese e Giarre, le delusioni con il Venezia da cui ne esce esonerato dopo appena poche giornate, ed infine, nel ‘95 sbarca a Lecce, voluto fortemente dalla nuova proprietà del sodalizio giallorosso, la Famiglia Semeraro che da poco era succeduta a Franco Jurlano.
Staff, tifosi e società si affidano a lui, nelle mani di un uomo che nel giro di due anni farà volare il Lecce dalla C1 alla serie B e, inaspettatamente, dal campionato cadetto alla A, ma al termine della trionfale cavalcata culminata con la vittoria di Cesena, clamorosamente, si dimette dalla guida tecnica di capitan Zanoncelli e compagni.
Dopo l’esperienza in giallorosso, mister Ventura inizia a degustare l’atmosfera di Udine, Cagliari, Napoli, Messina e Samp. In seguito l’avventura alla guida del Verona nel 2006 e, nel 2007, il Pisa nella persona del Direttore Sportivo leccese Gianluca Petrachi bussa alle sue porte, lo vuole, lo prende e vince, fino ad arrivare ai playoff promozione per il massimo campionato, ma la storia non avrà un lieto fine, perché due anni dopo verrà esonerato dopo quattro sconfitte consecutive.
Nel giugno del 2009 approda al San Nicola e, ironia della sorte succede, come avvenuto in questi giorni con la panchina della Nazionale, ad Antonio Conte, pronto a dirigere i biancorossi, che quell’anno finiranno il torneo al decimo posto a quota cinquanta punti.
Poi il Toro, dove si ricompone il binomio con il Ds Gialuca Petrachi, il sogno granata. Lo vogliono la squadra, i tifosi, lo vuole soprattutto la società, lo invoca Cairo, lo seduce sconfigge i pregiudizi e gli scetticismi dei mass media e nell’estate del 2011 Ventura è a Torino, di certo non da visitatore.
Qui vestirà i panni del mister dei grandi successi: la promozione al primo colpo e il settimo posto in classifica, passerella diretta perl’Europa League l’anno successivo.
Così si concluderà “l’exploit venturiano”, in attesa di risposte con la Nazionale azzurra che dopo gli europei 2016 in Francia saluterà l’attuale ct Antonio Conte per incontrarsi con il prescelto dal presidente Tavecchio.
Una storia buffa quella che vede i due allenatori, uniti entrambi delle peripezie del “Via del Mare” e del “San Nicola”.
Strano anche che Presidente Tavecchio, per assegnare un commissario tecnico alla panchina in quel di Coverciano, getti il retino tra vecchie glorie giallorosse.
Ventura è il terzo ex “leccese” che si accomoda sulla panchina più prestigiosa d’Italia. A guidare capitan Buffon e compagni, infatti, prima di Antonio Conte c’era Cesare Prandelli che ha portato la Nazionale italiana a disputare la finale dello scorso Campionato Europeo.
Michele Madaro