L’elefante contro il lupo, racconto semiserio verso Catania-Lecce

La presentazione della partita Catania – Lecce affidata ad un grande appassionato di calcio e di scrittura creativa, il catanese doc Alessandro Russo. Un racconto fantasioso da leggere tutto d’un fiato.

La faccio sporca. Non dovrei dirlo, in verità ormai l’ho scritto. All’ombra dell’Etna è tutto pronto per un numero d’alta scuola circense. C‘è quaggiù un elefante che da giorni prova e riprova a far lo sgambetto al lupo del Salento. È, propriamente, una settimana che il pachiderma siculo s’allena per sferrargli un tiro mancino non appena lo vedrà  poggiare le zampe nel vecchio Cibali. «Liotru, liotru– lo incita la gente per strada- torna quello di una volta. Facci di nuovo sognare» .

Dall’altro lato, però, il lupo pugliese si guarda ogni minuto allo specchio e fa un po’ come il pavone. «Quanto sono bello, quanto sono bravo. Sono io il primo della classe e quell’elefantino là a me nemmanco il solletico mi fa !»

"Ma insomma, Alessandro – mi chiede la redazione di Leccenews24- che partita sarà quella di domenica ventitre ottobre duemilasedici alle quattordici e trenta in punto ?".

Non posso più divagare: mi sento messo alle strette. L’unica cosa che devo fare è sbilanciarmi. Procedo.

Quello che per ora sta in fondo al raggruppamento, cioè l’elefante, parrebbe un pochettino affamato. Inoltre, girovagando per la cantina, dieci minuti fa ho rinvenuto un vecchio manuale di etologia. Ebbene, ho trovato scritto in quelle pagine che, ogni tanto, di domenica pomeriggio, il lupo si fa una pennichella lunga più o meno un’ora e mezza.

Incrocio le dita, riverisco, passo e infine chiudo.

"Alessandro, Alessandro – è di nuovo la redazione di Leccenews24 che bussa alla mia porta- abbiamo bisogno almeno di millecinquecento battute a pezzo. Il tuo è di sole millequattrocento, riesci a implementare poco poco? Credo bastino altre due sole righe."

Rieccomi. Sono pronto. Per me va bene qualsiasi finale, eccetto che aggiungere in calce: "In bocca al lupo, liotru".
 
di Alessandro Russo
 



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