Lecce, Sticchi Damiani fa quadrato su Padalino: ‘a Caserta non si doveva perdere, ma per la B non dormiamo la notte’

In casa Lecce parla il Presidente onorario Saverio Sticchi Damiani che richiama tutti all’equilibrio: ‘la sconfitta di sabato ci brucia, ma non può essere questa a mandare all’aria i nostri piani. C’è piena fiducia in mister Padalino e nei calciatori, professionisti esemplari’.

Lo stato maggiore dell’Unione Sportiva Lecce prende di petto la situazione dopo il brusco KO rimediato dai giallorossi in quel di Caserta. Una sconfitta che ha lasciato strascichi pesanti non solo in classifica (con il primato perso, ma ampiamente alla portata), ma anche sull’umore dei tifosi.
 
“Ho voluto intervenire perché dopo una sconfitta vengono fuori dei malumori, come è giusto che sia, ma forse oggi esagerati”, ha esordito in conferenza stampa il presidente onorario Saverio Sticchi Damiani. “Io però non devo difendere l’operato di nessuno: ma noto da qualche mese uno scollamento di informazioni in ordine all’operato del club, inteso nella sua globalità”.
 
Parte da alcuni punti fermi l’analisi dell’avvocato che spiega: “siamo partiti con un progetto di totale rifondazione, con totale discontinuità rispetto al passato. Il Direttore Sportivo in estate ha rifondato lo spogliatoio, con delle scelte anche sofferte, ma necessarie. Tengo a precisare, a tal proposito, che da tutte le operazioni di mercato in uscita (sia in estate che a gennaio) il Lecce non ha mai percepito un euro: le uscite spesso sono state anche pagate. Non abbiamo monetizzato, ma sono state tutte scelte tecniche. Oggi in pratica paghiamo due squadre: la nostra e quella dei ceduti in giro per l’Italia ancora da noi stipendiati”.
 
Il tutto, precisa Sticchi Damiani, ha portato ad avere una rosa interamente di proprietà (con i soli prestiti di Fiordilino, Marconi, Perucchini, nrd). “È offensivo sentirsi dire che la società non mette a disposizione le risorse – tuona l’onorario – ogni socio qui sta dando tutto, nel vero senso della parola, facendo sforzi enormi. Per farvela breve ogni giorno il Lecce costa 18 mila euro: numeri veri e crudi”.
 
Numeri di certo non sostenibili alla lunga in Lega Pro e per questo Saverio Sticchi Damiani mette subito in chiaro: “in questa difficoltà oggettiva, noi vogliamo tranquillizzare tutti. Stiamo operando con lucidità e di più non so cosa dovevamo fare. Trovo poi superficiale il messaggio ‘il Lecce non vuole salire’. Questa frase mi fa ridere, perché i fatti dicono il contrario. A gennaio, da primi in classifica, abbiamo deciso di intervenire ancora sul mercato perché ci crediamo a vincere quest’anno. Vi dirò di più: fin da ottobre la proprietà ha deciso un premio collettivo in caso di B che, per i numeri, sarebbe stato più logico per una promozione in Serie A. La volontà c’è tutta: abbiamo un progetto biennale, ma se riuscissimo ad anticipare di un anno saremmo più che felici perché per questo obiettivo noi non ci dormiamo la notte”.
 
Fatte le dovute premesse, l’esperto legale passa al tema tecnico: “noi siamo partiti da un allenatore nuovo, con un gruppo completamente nuovo. Questo gruppo, nel giro di un ritiro pre-campionato, ha colmato il gap con compagini che lavorano insieme da anni. Padalino con il suo lavoro ha bruciato le tappe, trovandoci a gennaio a voler investire ulteriormente nel sogno promozione. La sconfitta di sabato ci ha fatto molto male, perché brucia molto: ma le cose da dirci con durezza ce le diciamo nel chiuso dello spogliatoio. A Caserta non si doveva perdere, ma questo non può mettere in discussione il lavoro certosino di un professionista che ogni giorno cura ogni dettaglio, perché questo fa la differenza”.
 
“Voglio poi elogiare tutti i nostri calciatori: quest’anno come mai abbiamo un gruppo eccezionale, da 10 in pagella. Ho fatto più volte i complimenti a Meluso perchè il campo ci dirà se sono calciatori da promozione, ma di certo sono professionisti esemplari”.
 
Punto poi sui tifosi: “ho capito che ormai ci sono due tipi di tifosi – riflette Sticchi. Quelli che seguono ogni domenica la squadra, incitando per tutta la partita, tifosi agganciati alla realtà, capaci di criticare in buona fede; e poi ci sono quelli che si scagliano sui social, da follia, che lanciano messaggi distorti, come quello assurdo di un esonero di Padalino, cose da pazzi. Io li ringrazio tutti per l’aiuto che ogni settimana ci danno, ma serve sempre equilibrio. Una promessa? Dire che vinciamo il campionato non sarebbe serio, ma di certo facciamo e faremo l’impossibile per provarci. E per farlo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, di tutta quella parte buona dell’ambiente. Qui siamo tutti sulla stessa barca: le cose o vanno bene per tutti, o sprofondiamo tutti”.
 
Accanto al presidente onorario seduto l’Amministratore Delegato del club Alessandro Adamo: “volevo fare il punto sulla situazione societaria. Dire che la società non vuole salire mal si addice alla prova dei fatti: ci siamo accollati dei oneri finanziari non indifferenti, colmando debiti per oltre 2 milioni di euro”.
 
Uno sforzo non indifferente per la compagine societaria, decisa a proseguire nel suo progetto: “quasi tutti i contratti stipulati – precisa ancora Adamo – sono stati biennali, ulteriore riprova del fatto che ci siamo dati un progetto di medio-lungo termine. Ma se il progetto sportivo ha la durata biennale, la società non ha scadenze. Nessuno può garantire la B, nemmeno Mourinho. C’è piena fiducia in questo gruppo perché stiamo davvero bruciando le tappe. Ma serve serenità, altrimenti ogni sforzo sarà vano. Anche lo stadio, nella sua gestione, è antieconomico: ci costa 320 mila euro ogni anno. Il sindaco Perrone ci ha promesso che avrebbe rivisto la Convenzione con il Comune sull’uso dell’impianto entro la fine del suo mandato, per adattarla ai numeri della categoria”.
 
Testa bassa e pedalare, dunque: sabato c’è già l’occasione del pronto riscatto in casa contro il Siracusa. La strada è tracciata.



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