Lecce, stiramento per Caturano. Lepore, ‘Scesi in campo con la mentalità sbagliata. Necessario dare sempre di più’

Ripresi questo pomeriggio gli allenamenti in vista della sfida che domenica i giallorossi giocheranno contro la Fidelis Andria. La punta campana si è sottoposto a ecografia che ha evidenziato il danno muscolare. Parla il jolly leccese.

Dopo la figuraccia rimediata in casa della Lupa Castelli Romani, nel pomeriggio di oggi, i giallorossi hanno ripreso la preparazione in vista della sfida in trasferta che li vedrà opposti alla compagine della Fidelis Andria, corsara nella prima giornata di campionato allo stadio “Via del Mare”.

Con la formazione allenata da Luca D’Angelo, mister Piero Braglia avrà nuovamente a disposizione Surraco che ha scontato un turno di squalifica, mentre, sarà costretto a fare a meno del nuovo arrivato, in gol all’esordio, Salvatore Caturano. La punta campana, infatti, a seguito di uno scatto sul finire della gara con la formazione laziale, ha rimediato uno stiramento di primo grado al bicipite femorale della coscia destra. L’infortunio è meno grave del previsto, ma a ogni modo, con molte probabilità, lo costringerà a saltare le prossime due partite.
Nel corso dell’allenamento di oggi è stato a riposo Carrozza a causa di uno stato influenzale.

“Contro la Lupa Castelli Romani siamo scesi in campo con l’atteggiamento sbagliato, è stato soprattutto un errore mentale”, con queste parole il jolly giallorosso, Checco Lepore, analizza la gara che domenica pomeriggio ha visto il Lecce pareggiare contro la compagine laziale, perdendo l’ennesima occasione in questo campionato per avvicinarsi alla vetta, alla luce anche del fatto, soprattutto, che due dirette concorrenti, Foggia e Casertana, non sono riuscite a vincere rimediando entrambe un pari.

“Al termine della sfida, parlando tra noi, ci siamo detti di aver sbagliato l’approccio.

Ritengo che tutti i discorsi inerenti il modulo siano sbagliati, ciò che veramente conta è l’aspetto mentale.

Nel corso della gara, poi, ci siamo intestarditi con le palle lunghe per i nostri attaccanti, anche se è stata una scelta dettata dalle pessime condizioni del terreno di gioco.

Tre la prima e la seconda frazione di gioco ci siamo guardati negli occhi, perché eravamo coscienti di non aver fatto bene e abbiamo provato a dare quel qualcosa in più che abbiamo l’obbligo di dare sempre.

Nella nostra squadra nessuno ha il posto garantito, sono io il primo a mettermi in discussione, do sempre il massimo in ogni allenamento e se l’allenatore mi ha consesso spazio questo dipende dal lavoro costante che sempre svolgo”.



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