Partiamo dal principio. Perché è dall’inizio di una storia che bisogna leggere. Una nuova pagina, un nuovo capitolo, un nuovo testo riguardante la casacca giallorossa. Poco più di ventiquattrore fa, Dino Pagliari viene ufficializzato nuovo allenatore dell’Unione Sportiva Lecce. Gli appassionati di calcio, specie quelli che vivono il pallone visceralmente, con ogni probabilità si ricorderanno per quel suo simpatico look 'hippy' intorno a metà anni ’70 (aveva i capelli lunghi fino alle spalle). All’epoca, infatti, l’attuale tecnico maceratese militò in varie squadre – tra serie A, B, C1 e C2 – nelle vesti di centravanti. Maceratese, Fiorentina, Spal, Ternana, Vicenza; e, nel complesso, totalizzando 44 presenze e 6 reti in serie, più 62 presenze e dieci reti in serie B.
Una carriera piuttosto soddisfacente che l’ha visto ben figurare tra i professionisti. Dopodiché, appese le scarpe al chiodo, inizia la sua avventura da mister; ed è questo, si presume, l’approfondimento che i tifosi vogliono sentirsi raccontare, conoscendo meglio cosa Pagliari, in virtù della sua esperienza, potrà dare a Miccoli e compagni.
Cominciano col ricordare una delle stagioni più belle della sua carriera. Siamo nell’anno calcistico 2006/2007 e Pagliari ottiene non solo la vittoria del campionato di Serie C1 alla guida del Ravenna, ma anche la “Panchina d’oro” di Prima Divisione. Venne esonerato, però, la stagione successiva dopo la sconfitta – in serie B – nel derby contro il Rimini, salvo poi essere nuovamente richiamato alla guida dei ravennati e sollevato ancora dall’incarico; un ‘lascia e prendi’ che durerà fino al 2008. Prima di allora, la carriera da allenatore ebbe inizio nel lontano 1996 con Vis Pesaro e Maceratese; approda in C1 grazie ai marchigiani della Fermana, finché nel 2002 lo vuole l’Alessandria. Da menzionare anche un quinto posto col Frosinone nel 2004/2005, posizione che gli permise di disputare i play off, perdendoli a favore del Mantova.
Dal Ravenna in poi, la carriera di Dino Pagliari prosegue nelle file della Virtus Lanciano (aveva sostituito Eusebio Di Francesco, vecchia e rimpianta conoscenza dei leccesi) durante il corso del 2009; qui si gioca i play out in Lega Pro Prima Divisione contro la Juve Stabia, sconfiggendo i campani nel match di ritorno e salvandosi dalla retrocessione. Confermato anche per l’annata successiva, ottiene un buon nono posto, ma gli tocca l’esonero il 14 Luglio 2010. Ricomincia da Pisa, nel 2011, risollevando i toscani dalla zona play out conducendoli al decimo posto dopo una cavalcata di venti punti in dieci partite. Ciò garantisce un altro anno tra i nerazzurri, finché a febbraio 2012 deve ingoiare la delusione di un altro esonero dopo aver perso in casa contro il Lumezzane. Cinque sconfitte in sei gare, di fatto, sono troppe.
Ritorna nel marzo 2013 conquistando sei vittorie su sei e accedendo ai Play Off di Lega Pro, ma la finale andrà ai laziali del Latina. Perde il derby col Viareggio, sempre nel 2013, e ciò costa l’ennesimo esonero. Poi, l’opportunità concessagli dalla famiglia Tesoro e formalizzata tra ieri, mediante l’annuncio ufficiale, ed oggi, attraverso la presentazione ai giornalisti. Doveroso un grosso ‘in bocca al lupo’ per questa sua nuova avventura.