Adesso il calcio accelera. Incassato il via libera alla ripartenza per garantire la conclusione della stagione, la Serie A si appresta al ritorno in campo il prossimo 20 giugno. Si ripartirà dai recuperi della 25^ giornata: quatto gare non disputate a fine febbraio, a epidemia da coronavirus già ampiamente “in campo”.
L’attesa è grande, ma per gli appassionati la buona notizia riguarda la Coppa Italia. Le due semifinali di ritorno e la finalissima di Roma si disputeranno già una settimana prima: l’ultimo atto della competizione tricolore è in programma il 17 giugno, mentre le due semifinali (Juve-Milan e Napoli-Inter) potrebbero giocarsi già il 12 e il 13 giugno, un giorno prima del previsto.
In tal senso c’è una richiesta dalla Lega, con il Governo che avrebbe dato il suo assenso di massima. Manca solo l’ufficialità.
Ciò che pare certo, ad ogni modo, saranno le porte chiuse, almeno fino a fine stagione. Stadi vuoti, spalti deserti, nessun coro e nessuna coreografia: i campionati termineranno senza tifosi. Per molti proprio questo aspetto sarebbe stato un motivo valido per mettere fine anzitempo alla stagione in corso.
Un danno certamente per tutti, soprattutto per quei piccoli club che grazie al mondo del tifo non solo rimpinguano le casse, ma soprattutto contano su una sorta di “arma in più” che solo i tifosi possono rappresentare.
Il calcio è del popolo e senza gente difficilmente si può parlare davvero di calcio. Ecco allora che il Lecce lancia una provocazione: far tornare la gente allo stadio, in tutta sicurezza.
Come? A spiegarlo è il Presidente Saverio Sticchi Damiani che, sulle colonne del Corriere dello Sport, ha proposto l’ingresso a turno al “Via del Mare” agli abbonati.
“Dopo la ripresa – dice – è giusto fare un altro passo in avanti. Il nostro stadio ha una capienza di 30.000 posti e credo che potremmo garantire, a turno e con criteri che verranno decisi, l’ingresso ai nostri 20.000 abbonati, bloccando ovviamente la vendita dei biglietti. Seguiremo ovviamente tutte le precauzioni e garantiremo la massima sicurezza”.
Il club giallorosso, che tornerà in campo il 22 o il 23 giugno in casa contro il Milan, punta non a quella bolgia a cui siamo stati abituati per tutto il corso della stagione, ma ad un “Via del Mare” comunque vivo, presente.
Una proposta che, come detto, suona più come una provocazione: difficile, infatti, convincere Governo e istituzioni a premere ulteriormente sull’acceleratore. Ma il Lecce ci prova.