Lecce, Sticchi Damiani fissa gli obiettivi: “subito competitivi. E stadi aperti il prima possibile”

A pochi giorni dall’inizio del campionato di B, il Lecce fa il punto a 360 gradi. SSD: “abbiamo le idee chiare, ma serve la gente allo stadio”.

“La stagione che sta per iniziare sarà complicatissima, sotto tutti i punti di vista: sul piano tecnico c’è un numero elevatissimo di squadre competitive, comprese le neopromosse dalla C anche se sarà il solo il campo a dare i suoi verdetti; su quello finanziario, poi, è un momento in cui i ricavi sono fermi, mentre i costi sono ancora elevati”.

Con queste premesse, il Presidente Sticchi Damiani, accompagnato dai vice Liguori e Adamo e dal DG Mercandante, fato il punto in casa Lecce in vista dell’imminente nuovo campionato di Serie B che per i giallorossi scatterà sabato pomeriggio, in casa, contro il Pordenone.

Come di consueto il numero uno della società di via Costadura illustra lo stato di salute del club in un momento storico molto particolare, per tutti, ma soprattutto per il Lecce, appena retrocesso dalla Serie A.

Sul piano generale, SSD spiega: “il covid ha inciso enormemente sui bilanci delle società di calcio, soprattutto in Serie B dove, a differenza di quanto avviene in A, non sono previsti gli ingressi di grandi fondi. Cosa che, se non livellata per tutti, rischia di far aumentare ancora di più il divario tra le categorie. Da questa partita non può rimanere fuori il campionato cadetto perché siamo in un momento campale”.

A allora per il Lecce la soluzione può essere solo una: stadi aperti. “E non solo per mille spettatori – chiosa Sticchi Damiani. Per noi mille persone sono più un problema che una soluzione perché significa lasciarne fuori 19mila, a fronte di pochissimi introiti, e senza la possibilità che 1.000 persone possano fare la differenza in uno stadio come il nostro.

Guardando ancora in casa nostra, il coronavirus ha tagliando gli introiti dello stadio, delle TV e degli sponsor che, giustamente, oggi hanno diverse priorità. Il bilancio al 30 giugno dovrebbe chiudersi miracolosamente in pareggio, ma sottolineo che i mesi di luglio e agosto, sostanzialmente relativi alla Serie A, ma che verrano imputati nell’anno di esercizio della B.

Il paracadute? Non sono 10 milioni, ma 7 perchè gli altri 3 vanno versati come fondo di solidarietà alla Lega B e alla Lega Pro. Sette milioni che bastano per coprire solo il 50% del monte ingaggi attuali.

Gli sponsor saranno suddivisi tra maglia e pantaloncino: Maffei, BPP, Vivaticket e Barocco Energia faranno da contorno, mentre per il main sponsor, al posto di Moby, abbiamo deciso di utilizzare un meccanismo di rotazione di 5-10 partite dei nostri partner commerciali. Sappiamo che sostenere il costo di main sponsor è oggi impossibile per le molte aziende”.

Capitolo mercato. Saverio Sticchi parla chiaro. “Abbiamo deciso di puntare da subito sugli acquisti, ma arriveranno anche le cessioni. Ad oggi sono state effettuate solo cessioni di natura tecnica, relative cioè a giocatori che non rientravano nel progetto dell’allenatore (vedi Benzar e Shakhov). Non abbiamo ancora realizzato delle plusvalenze, come invece hanno potuto fare Brescia e Spal, e vedremo cosa ci riserveranno le ultime settimane di calciomercato. I big che pensavano di avere grande mercato invece non lo hanno: le trattative potranno andare avanti fino al 5 ottobre ma è chiaro che più passa il tempo, più risulterà difficile trovare degni sostituti.

Mancosu? La sua bellissima storia a Lecce non può essere ridotta ad una clausola. Con lui che ci aveva dato tanto, decidemmo il prolungamento del contratto, fissando questa clausola considerata come un ‘premio’ alla sua carriera conquistata sul campo. Ma tutto questo non si è concretizzato. Stesso discorso vale per Petriccione e Falco, ai quali, se dovessero rimanere, chiederemo di dare il 200%, altrimenti sarebbe un danno per tutte le parti.

Rispetto a tutto questo, la nuova stagione inizia nel segno dell’equilibrio. Abbiamo pensato all’US Lecce Program che è una bellissima iniziativa di fidelizzazione, ma che non è una campagna abbonamenti. I nostri tifosi ci stanno mostrando, ancora una volta, enorme vicinanza, ma sappiamo che stiamo credendo un contributo a scatola chiusa”.

Sportivamente parlando, dovremmo essere bravi a non peccare di presunzione: una retrocessa non può pensare di essere sprecata per la B. Se lo dovessimo pensare rischieremo di trovarci a lottare per ben altri obiettivi a cui non voglio nemmeno pensare. Il progetto, come detto, è triennale: viviamolo in work-in-progress senza voler correre rischi inutili, ma con la consapevolezza di essere competitivi da subito. Corini? E’ un gran lavoratore che sto apprezzando molto in queste settimane”.



In questo articolo: