Furia francese nel primo tempo, ritirata spagnola nella ripresa. Il Lecce liquida con una fatica tremenda anche la pratica Sicula Leonzio e centra il quarto successo consecutivo. La prima frazione è un vero inno alla spregiudicatezza e al cinismo, con il Lecce che nel giro di due minuti va in gol con le sue punte di diamante Caturano e Di Piazza fino al tris calato allo scadere ancora una volta da Sasà. Il secondo tempo è però è un thriller: gli ospiti trovano due reti con cui accorciano le distanze a causa di altrettante disattenzioni difensive e il finale di gara è pura sofferenza.
La difesa
Perucchini, 6- : anche oggi incassa i soliti gol, ma questa volta pare davvero esente da colpe. Intuisce la direzione del rigore calciato da Arcidiacono, ma il tiro era veramente ben angolato. Sul 3 a 2, invece, è la difesa tutta a lasciarlo in balia del numero 7 siciliano. Sulle (poche) uscite sbaglia nulla.
Lepore, 6: ancora una volta nel ruolo di terzino destro, disputa la solita generosa gara tutta cuore. È suo il tiro-assist da cui nasce il 3-1 di Caturano, ma nel secondo tempo la Sicula Leonzio lo prende di mira e tutte le azioni più pericolose giungono dalle sue parti: lui non sempre è puntuale in chiusura.
Cosenza, 6: una gara più difficile del previsto anche per lui che dopo un primo tempo ordinato e preciso, concede più di qualcosa nella seconda frazione. È lui però a guidare con autorevolezza la retroguardia giallorossa.
Drudi, 5.5: un inziale errore al secondo minuto fa intuire una partita non proprio perfetta da parte del centrale. Vari, infatti, gli appoggi sbagliati fino a provocare il fallo da rigore su Bollino: ammonito. Arcidiacono è un cliente davvero scomodo che lui riesce a contenere a fatica. Da rivedere.
Di Matteo, 6.5: dimostra una buona intesa con il resto dei compagni, soprattutto con Costa Ferreira finché il portoghese è rimasto in campo. Non si risparmia quanto a corsa e dalle sue incursioni può sempre nascere qualche pericolo per gli avversari (vedasi l’azione che ha portato al rigore per i giallorossi).
La linea mediana
Arrigoni, 6: il playmaker dello scacchiere giallorosso non commette molti errori, rivelandosi prezioso soprattutto in fase difensiva quando si abbassa quasi sulla linea dei quattro (poi dei cinque) per dare manforte. In fase di impostazione è il solito soldatino ordinato che non si lascia mai scappare qualche eccesso.
Armellino, 6: la stazza fisica lo aiuta anche questa volta a vincere un bel po’ di contrasti in mezzo al campo, molte volte provvidenziali. Più che sufficiente la sua prova, specialmente nel secondo tempo quando il Lecce passa a un prudente 5-4-1 e spesse volte prende lui il manubrio per guidare la manovra.
Costa Ferreira, 7- : torna a occupare il settore sinistro del centrocampo dopo la bella figura fatta da trequartista. Le sue doti però emergono sempre e quest’oggi è forse il migliore del suo reparto: lotta, recupera, imposta e inventa. Ogni azione passa dai suoi piedi per la gioia di Liverani e di tutto il ‘Via del Mare’. Esce in avvio di ripresa
dal 4’ s.t. Tsonev, 6: questa volta il bulgaro parte dalla panchina, ma anche a gara in corso entra con la giusta mentalità. Rincorre ogni pallone ma incappa spesso nel fallo.
Mancosu, 6+ : dopo la noia intestinale che lo ha costretto ai box nell’ultimo turno, torna nell’undici iniziale al vertice alto del rombo di centrocampo. Una buona gara la sua, ma nella ripresa soffre anche i ritmi più alti da parte degli avversari e Liverani lo richiama in panca. Da leccarsi i baffi il suo servizio per Di Piazza in occasione del 2 a 0.
dal 23’ s.t. Valeri, senza voto: il giovane entra nell’ultima parte di match e fa quello che può per contenere le sortite sicule.
L’attacco
Di Piazza, 7.5: dopo la lunga squalifica e la prestazione da incorniciare di sabato scorso contro il Bisceglie, torna tra i titolari nel duo di attacco. Al 12esimo sciupa la prima grande occasione quando, servito da Caturano, spara addosso a Narciso dopo un controllo per nulla semplice al limite del fuorigioco. Un errore non da lui, riscattato al 22esimo quando, dopo il rigore dell’1-0, pesca il raddoppio con una bordata appena dentro l’area, servito al meglio da Mancosu. Temporeggia più del dovuto alla mezzora e si divora la doppietta. Esce stremato al 23esimo del secondo tempo.
dal 23’ s.t. Torromino, 6- : subentra nel corso della ripresa con il chiaro compito di tenere la palla quanto più lontano possibile dalla propria area; un compito che non sempre riesce al meglio. Ad ogni modo si guadagna qualche punizione che fa rifiatare la difesa.
Caturano, 8: sbloccatosi nel derby di sabato, adesso non vuole fermarsi più. Al 18’ capitalizza al meglio una bella triangolazione tra Di Matteo e Costa Ferreira, conquista il calcio di rigore e lo realizza con freddezza sotto la Curva Nord. Poi la magia: a fine primo tempo mette il tacco sul tiro di Lepore dalla distanza, portiere spiazzato ed eurogol da incorniciare. Nella ripresa viene richiamato in panchina per far posto a un difensore.
dal 11’ s.t. Marino, 6: entra al dodicesimo della ripresa per mettere sostanza a una difesa che balla più del dovuto.
Liverani, 6+ : che dire, il giudizio del primo tempo è davvero eccellente. Da quando è arrivato sembra non aver sbagliato una scelta tra quelle iniziali, ma il solito blackout non manca mai. Ritrova Mancosu sulla trequarti e punta sulle due bomber per l’attacco. Ogni tassello sembra così al suo posto: il centrocampo gira con ordine (anche se in qualche frangente e sembrato disunirsi con risultati tutti a vantaggio per gli ospiti), Costa Ferreira fa tanta legna e i due attaccanti si sfidano a suon di gol in uno spettacolo tutto da godere per i tifosi. Ma la difesa resta la nota dolente: lui cambia assetto tattico a gara in corso portando a casa il quarto successo di fila, ma il Lecce concede ancora troppo e non sempre la ruota girerà nel verso giusto.






