Lecce, contro la Reggina 3 punti d’oro, ma si salva solo il risultato. Le pagelle: super Perucchini

Con un gol di Mancosu, il Lecce sbanca il ‘Granillo’, ma quanta sofferenza. L’attacco resta evanescente e inconcludente, ma ora quello che conta è solo vincere le ultime tre partite.

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Il Lecce c’è, ma ancora non c’è. La capolista ritrova il successo fin casa della Reggina grazie a un gol di Mancosu in avvio di gara. Primo tempo tutto sommato buono per il Lecce, al cospetto di un avversario ridotto ai minimi termini. Nonostante questo, però, la seconda frazione è un incubo, ma oggi subire gol dagli amaranto era francamente impossibile, anche per un bravo Perucchini, oggi attento nel momento della necessità. Così, mentre il Trapani perde, i giallorossi si riportano a +5 dalle inseguitrici. Domani in campo il Catania.

Perucchini, 7- : a fine primo tempo la Reggina sfiora il pari con un colpo di testa di Mezavilla che si spegne di poco alto, lui non era nella posizione migliore. Brivido. Ma il miracolo di giornata arriva al 77esimo quando esce con coraggio sui piedi di Bianchimano, lanciato a rete tutto da solo.

Lepore, 6- : che non stia attraversando un periodo lucidissimo è sotto gli occhi di tutti. Anche oggi emergono un paio di errori non solo in fase di copertura, ma anche di impostazione, con passaggi poco precisi. Ammonito, fin troppo generosamente, al 61′ per una trattenuta su Bianchimano.

Cosenza, 6.5 : l’ex di turno, è sempre presente. Sulle palle alte è difficilissimo superarlo, ma anche sui cross granata a mezza altezza non si fa sorprendere, evitando guai a Perucchini. Si perde Bianchimano al 77′, ma per sua fortuna l’estremo difensore giallorosso è provvidenziale. Ad ogni modo è il migliore nel pacchetto difensivo.

Marino, 6: dopo il gol dell’illusorio vantaggio siglato la scorsa settimana contro il Siracusa, il centrale di difesa fa il suo, non senza concedersi un paio di tocchi fuori misura, condendo centimetri di troppo a Bianchimano. Per fortuna rischia poco.

Ciancio, 6: gara di mero attendismo difensivo la sua. Decide di lasciare ad altri (?) il compito di spingere in avanti, preferendo restare guardingo dietro.

Arrigoni, 6: alla lunga gambe e polmoni risentono di mesi di duro e arduo lavoro. Lui è quasi avulso dalla manovra, ma non per questo lesina corsa e abnegazione. Utile sopratutto in fase di schermo.

Armellino, 6: dopo il malumori della sostituzione ‘a freddo’ della scorsa settimana, lui si rimette a lavorare sodo e oggi non sfigura affatto. Mette tanta legna, tanta corsa, ma tocca non troppi palloni.

Mancosu, 7-: pronti-via e approfitta al meglio di un errato disimpegno difensivo della Reggina, colpendo al meglio una palla vacante in area, spiazzando Cucchetti e mandando in vantaggio i giallorossi. Si muove tanto e bene e a 64esimo ha l’occasione di trovare la sua personale doppietta: bello il suo inserimento su un filtrante di Dubickas, ma si vede eccome che la sua professione non è quella del rapinatore d’aere di rigore.

Costa Ferreira, 6.5: inizia benissimo, impostando al meglio l’azione dello 0-1 giallorosso; apre molto bene verso di Di Piazza e suggella così il vantaggio. Corre tanto, spendendo forse più del dovuto. Sembra aver ritrovato gambe e testa, ma dopo dieci minuti dall’avvio del secondo tempo, viene richiamato in panca.
dal 53′ Legittimo, 6: il suo è un inserimento in chiave puramente conservativa del risultato. Non supera mai la metà campo e resta barricato dietro, dove però non sempre è lucidissimo. incredibile quello che combina al 82esimo quando prima lascia passare una palla innocua che poteva controllare, poi rimedia salvando sulla linea di porta il tentativo di pareggio calabrese.

Di Piazza, 6.5: inizia alla grande. Primo, è suo l’assist all’undicesimo minuto verso Mancosu, capace poi sbloccare il risultato. Secondo, si vede annullato il gol del possibile 0-2 pochi minuti dopo. Poi inizia a innervosirsi: viene ammonito sul finire di prima frazione per uno spintone su un avversario e in avvio di ripresa calcia sbilenco un buon pallone. Poco prima dell’ora di gioco lascia spazio a Dubickas.
dal 52′ Dubickas, 6- : entra in contemporanea con Caturano e rispetto al compagno di reparto di certo si muove e spinge di più.

Saraniti, 5.5: il bomber giallorosso è in un periodo di appannamento non indifferente. Resta a secco anche questa domenica, ma soprattutto non si rende partecipe con occasioni degne di nota. Quando, nel secondo tempo, Liverani stravolge l’attacco, esce anche lui.
dal 53′ Caturano, 5: del bomber di razza di Scampia non è rimasta neppure l’ombra. A terra ad ogni minimo tocco, non riesce più a fare quello che un tempo li riusciva alla perfezione. Nessun tiro, nessuna palla tenuta alta per far rifiatare i compagni. MA Persano sta davvero messo peggio di lui?

Liverani, 6: al termine di una settimana di ritiro, il tecnico romano inizia la gara a Reggio senza rinunciare al suo 4-3-1-2. Le scelte iniziali sembrano non deludere e dopo 11 minuti il Lecce è in vantaggio. Bene nel primo tempo, anche se i due attaccanti tirano in porta col contagocce. Nel secondo tempo, i padroni di casa entrano in campo con un altro piglio e all’ora di gioco decide di cambiare modulo: un 3-5-2 che comporta 45 minuti in apnea difensiva e senza creare vere occasioni da rete. Troppo poco per la capolista che però ritrova la vittoria: 3 punti d’oro per ridare ossigeno a un collettivo ancora frastornato che ora deve vincerne altre tre. Come non importa.



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