Stadio ‘Pinto’ ancora tabù. A Caserta il Lecce fa harakiri e scivola al secondo posto

Il Lecce perde 1-0 a Caserta in un match che avrebbe potuto tranquillamente riacciuffare. L’imprecisione davanti al portiere degli attaccanti giallorossi è stata decisiva, così come la squadra rimasta in dieci. Adesso è secondo posto in classifica.

La maledizione del "Pinto" si abbatte ancora una volta sui giallorossi incapaci di ribaltare  lo svantaggio di una rete nonostante la squadra di casa giocasse in 10 uomini dalla fine del primo tempo. Questa volta mister Padalino la fa davvero grossa e non  conferma l'ottima formazione schierata nel secondo tempo a Catanzaro. In panchina siedono l'ottimo Doumbia insieme a Costa Ferreira, Pacilli e Cosenza mentre sulle fasce si rivedono dal primo minuto Lepore e Torromino. A centrocampo si preferisce Tsonev ad uno scalpitante Costa Ferreira. Che il Lecce avrebbe avuto vita difficile contro la casertana lo avevamo scritto a chiare lettere in settimana ma quello che lascia davvero imperterriti è stata la mancata di reazione dei salentini al gol subito, insomma non si è visto  il Lecce con il coltello trai denti pronto a far suo il risultato.

Il primo tempo inizia in sordina per entrambe le compagini che badano solo a non prenderle e per vedere un'azione al cardiopalmo bisogna aspettare il 13° quando Torromino dalla sinistra serve una palla d'oro per la testa di Caturano ma il bomber di scampia colpisce, da ottima posizione, malamente e la palla si perde sul fondo. Al 23° casertana in vantaggio con Ciotola che su assist di Carriero buca Perucchini in uscita. Al 30° c'è la prima ammonizione della partita ed a farne le spese è Rajcic per fallo su Tsonev. Due minuti più tardi a finire sul taccuino dell'arbitro palermitano e il compagno di reparto Giorno. Al 41° secondo errore di Caturano che ben servito da Tsnoev in area tira a casaccio da due passi da Ginestra e la palla si perde nuovamente sul fondo. Al 42° il sig. Pillitteri mostra a Giorno per la seconda volta il cartellino giallo per fallo di simulazione e per lui la partita termina anzitempo.

I primi 45 minuti vedono la Casertana in vantaggio per 1 a 0. Il Lecce è apparso impalpabile, irriconoscibile e con le idee confuse. Mister Padalino, come anzidetto, fa respirare Doumbia, Pacilli Costa Ferreira e Cosenza relegandoli in panchina ma i loro sostituti già dai primi minuti di gioco appaiono in apnea e annaspano vistosamente. Torromino non brilla sulla sinistra, da dimenticare la sua prestazione come anche Lepore sulla destra. Il centrocampo praticamente non c'è ed è la bruttissima copia di quello visto qualche giorno fa a Catanzaro. Sasà Caturano, infine, sbaglia clamorosamente due ghiotte occasioni a due passi dall'estremo campano, non sono concepibili, per uno come lui, errori del genere. La Casertana ben messa in campo ha legittimato il vantaggio poiché la reazione dei salentini è stata sterile e pertanto i rossoneri hanno controllato senza affanni gli sporadici attacchi giallorossi.

Nella seconda frazione al 51° tegola per il Lecce con Agostinone che è costretto a lasciare anzitempo il terreno di gioco, malconcio per uno scontro fortuito ed è vergognoso che il giocatore salentino venga accompagnato a braccia dai suoi compagni nel campo per destinazione poiché la società ospite non dispone di una barella. Al suo posto, Padalino a sorpresa, manda in campo Doumbia mentre la casertana rileva Ciotola per Magnino. Al 56°, per chi se ne fosse dimenticato, la casertana in dieci uomini sfiora il vantaggio con Rainone che di testa sfiora di pochissimo il palo sulla destra di Perucchini. Al 56° Tsonev lascia per Costa Ferreira. Non passano nemmeno tre minuti che il portoghese di prima intenzione calcia al volo, un pallone servito da Lepore, ma la sfera si perde di poco sul fondo.

Al 62° il tecnico foggiano si gioca la carta Marconi per Torromino. Ed è proprio il neo entrato al 68° ad avere sui piedi la palla del pareggio ma sparacchia alto sulla traversa. Al 72° il Lecce va in gol ma l'arbitro, giustamente, rileva un madornale fuorigioco. Al 73° Colli, subentrato a Carriero qualche minuto prima, rischia di siglare il gol del definitivo 2 a 0 ma il suo pallonetto a tu per tu con Perucchini non inganna l'estremo ospite che devia la sfera sulla traversa. Al 79° è ancora Caturano che da posizione defilata e da due passi della porta tira di prima intenzione ma Ginestra para in due tempi. Al 91° ci prova Costa Ferreira dal limite ma il suo tira e facile preda per Ginestra.

Si poteva giocare all'infinito tanto il Lecce non sarebbe mai pervenuto al pareggio poiché le sostituzioni effettuate da mister Padalino e i continui spostamenti da una parte all'altra del campo dei calciatori non sortivano l'effetto desiderato, anzi, hanno contribuito a creare il caos più totale in mezzo al campo. Da segnalare, infine l'ostruzionismo dei rattaccapalle locali che spesso non hanno fornito i palloni ai calciatori leccesi che  sono stati costretti a recuperarli oltre il campo per destinazione. Roba da terza categoria. Con la sconfitta odierna i salentini scivolano al secondo posto dietro il Foggia di Stroppa  e nel posticipo di martedì il Matera a Catania proverà a riprendersi la vetta della classifica.

di Ivan Vedruccio

 



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