Tra proteste della popolazione, ritardi nella costruzione degli stadi al altre polemiche che, come accade in questi casi, non mancano mai, parte oggi, con la gara tra i padroni di casa del Brasile e la Croazia, la fase finale del Campionato del Mondo di Calcio.
Quello che prede il via tra qualche ora, però, potrebbe essere una competizione in tono minore. Sono tante, infatti, le stelle che, o sono state costrette a defilarsi, Ribery e Falcao su tutti, o che potrebbero giocare, per così, dire in condizioni menomate, un esempio potrebbe essere quello di Cristiano Ronaldo, considerato attualmente il calciatore più forte del Mondo, o del cileno della Juventus, Arturo Vidal e anche Messi, non arriva al massimo della condizione atletica. Colpa di stagioni troppo lunghe e impegni eccessivamente ravvicinati che usurano il fisico dei calciatori.
Per quanto riguarda la pattuglia azzurra il primo impegno si svolgerà domenica (sabato alle 24.00) e, il dubbio che attanaglia tutti in questo momento, è quello se per la gara di esordio con l’Inghilterra in attacco bisognerà affidarsi a Super Mario Balotelli o al capocannoniere del Campionato, Ciro Immobile. Con il Commissario Tecnico orientata a far scendere in campo il milanista e gran parte della critica che preme, invece, per il giocatore del Borussia Dortmund.
A dire il vero la nostra Nazionale non parte con i favori del pronostico per il successo finale ma, certamente, potrà dire la sua, anche se il tasso tecnico della compagine italiana è nettamente inferiore a quello delle altre.
Il motivo? Presto detto. Il calcio di casa nostra, da qualche anno, ahinoi, vive un periodo di appannamento internazionale con le sue squadre che, nelle competizioni internazionali, Champions League su tutte, non vanno oltre i quarti, in questa stagione, poi, l’avventura del Milan è terminata, addirittura, agli ottavi con Juventus e Napoli che non sono state in grado di superare la fase a gironi, quindi, rispetto agli atleti delle formazioni più blasonate i nostri a lungo andare dovrebbero avere il fiato meno corto e si sa, sul finire di un torneo è sempre la condizione fisica che fa la differenza.