Un Lecce imbarazzante, non si salva nessuno. Le pagelle di leccenews24.it

Quattro gol subiti da una squadra che era in crisi ma che adesso torna a sorridere: il Lecce regala tre punti al Foggia, gettando i suoi tifosi nello sconforto. Trovare la sufficienza è operazione impossibile, la panchina di Asta comincia a tremare.

A dir poco imbarazzante il Lecce visto all'opera allo Zaccaria di Foggia: con quattro reti al passivo (ecco il racconto della gara), i giallorossi offrono uno spettacolo indecoroso ed entrano ufficialmente in crisi. Fare nomi sarebbe superfluo: Asta va nel pallone e adesso inizia a sentir tremare la sua panchina.

Perucchini, 5: Mette i brividi al centinaio di tifosi giallorossi proprio ad inizio gara quando, dopo un errore di Beduschi, esce inspiegabilmente con una mano, finendo per fortuna a vincere il rimpallo. Incolpevole sullo svantaggio, forse si muove in ritardo sulla punizione del raddoppio siglato Gigliotti. Sugli altri due gol ci mette del suo.

Beduschi, 5: Ci mette tanta corsa, ma nulla più. Chiude con ordine in alcuni frangenti, va in affanno in altre. Colpevole sul tris foggiano, quando Agnelli penetra facilmente dalle sue parti.

Freddi, 4: Un altro calciatore rispetto a quello visto fino ad ora: anticipa raramente l'avversario e non riesce mai a mettere palla terra e ragionare. Rischia di farla grossa al 17' dimenticandosi nel cuore dell'area un avversario che però sbaglia clamorosamente la mira. Ammonito al 33', rimedia il secondo giallo al 47' lasciando i suoi compagni in inferiorità.

Camisa, 5: Solita presenza rocciosa nel primo tempo, poi soccombe anche lui sotto i colpi del Foggia e dopo l'espulsione di Freddi.

Liviero, 5+ : Più in palla rispetto a Beduschi, le (poche) migliori incursioni laterali infatti arrivano proprio dalle sue parti. Dietro, invece, balla ancora vorticosamente.

Suciu, 5.5: Inizia col piede giusto, regalando il miglior quarto d'ora di gara da quando veste giallorosso. Si invola tutto solo al tramonto della prima frazione sfruttando un errore di impostazione foggiana, ma la sua caparbietà lo porta a perdere il rimpallo proprio sul più bello. De Feudis oggi non lo aiuta e alla distanza si arrende anche lui.

De Feudis, 4.5: Un pesce fuor d'acqua: lontano parente dal direttore d'orchestra sicuro e concreto visto fino ad oggi. Spesso sembra nascondersi dietro la maglia di Suciu.

Lepore, 5: Mette la testa fuori dal guscio solo al 63' quando, servito da Doumbia, ci prova col destro al volo, impegnando in due tempi l'estremo difensore di casa. Per il resto appare disordinato sia in fase difensiva, che in quella di impostazione.

Surraco, 5: Il solito lavoratore infaticabile prima che il giallo rimediato al 18' non finisca per condizionarlo. Sua la sfortunata deviazione in barriera che consente al Foggia di passare in vantaggio. Rimedia un colpo alla fine del primo tempo e dopo il raddoppio rossonero Asta lo preserva richiamandolo in panca.

dal 51' Papini, s.v. : Non è sicuramente facile entrare quando il resto della squadra è già ampiamente fuori fase. Si piazza accanto a De Feudis, ma il centrocampo proprio non gira.

Doumbia, 5- : Almeno domenica scorsa un po' di corsa l'aveva messa in mostra. Oggi nemmeno quella: si perde una quantità industriale di palloni e l'intesa con Liviero proprio non vuol funzionare.

dal 81', Vecsei s.v. : Entra come al solito negli ultimi dieci minuti, non si capisce per far cosa. Le settimane passano, la sua condizione dovrebbe essere migliorata, così come migliore dovrebbe essere il suo rapporto con la lingua italiana. Ma per Asta continua ad essere il terzo cambio ai titoli di coda.

Diop, 5: Continua sulla falsa riga della prestazione di domenica scorsa, correndo abbastanza, ma incredibilmente impacciato in fase di controllo della sfera. La prende finalmente di testa al 30', impattando però non con la giusta forza. Esce nel totale anonimato.

dal 55' Curiale, s.v. : Ci mette tanta buona volontà al suo rientro, ma entra in campo quando già era tutto irrimediabilmente compromesso.

Asta, 4: Conferma lo stesso undici titolare della scorsa settimana sperando che i problemi in fase realizzativa si potessero risolvere nel giro di qualche giorno. L'alibi delle assenze può reggere fino ad un certo punto, ma adesso la sua situazione si complica in maniera preoccupante. Riesce a salvare la panchina di De Zerbi, ma adesso è la sua a tremare vorticosamente.



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