Vucinic a Sky Sport:«Vorrei concludere la carriera a Lecce»

Mirko Vucinic, durante un’intervista a Sky Sport, dichiara che gli piacerebbe concludere la carriera nella squadra che lo ha lanciato nel calcio che conta, ma solo in condizioni fisiche ottimali

Una delle più azzeccate scommesse di Pantaleo Corvino; montenegrino, ex centravanti della Juventus, tuttora attaccato a Lecce e alla maglia giallorossa. Talmente tanto che – i tifosi ricorderanno sicuramente – la sua esultanza postuma ad un gol contro il Bari lo indusse a correre davanti alle telecamere televisive per cantare 'de Lecce simu simu'. All'epoca Mirko Vucinic militava nella Roma, squadra che lo acquistò dalla società salentina (all'epoca presieduta dalla famiglia Semeraro) per lanciarlo nel calcio delle big italiane. L'esperienza capitolina lo consacrò a fuoriclasse vero, capace d'entusiasmare la gente con giocate d'alta scuola, ma spesso anche far impazzire i propri allenatori quando quel pallone attaccato ai piedi non lo passava nemmeno col compagno di squadra a due centimentri.

Perché Mirko Vucinic è sempre stato così: genio e sregolatezza, poca continuità – sebbene la stagione che portò il primo scudetto dell'era Conte ai bianconeri fu per lui davvero straordinaria – ma talento in abbondanza. Ora milita nell'Al Jazira FC, negli Emirati Arabi Uniti, dove si appresta ad affrontare una nuova avventura sportiva. A Sky Sport racconta delle 'chicche' piuttosto interessanti. Parla della delusione provocata dal mancato passaggio all'Inter durante le trascorse trattive di calciomercato invernali; lo scambio con Guarìn (che sarebbe dovuto andare alla Juventus) si bloccò sugli ultimi dettagli e il resto dell'anno venne disputato da Vucinic in panchina, soppiantato dalla coppia Tevez-Llorente.

Eppure, Mirko regala un sogno alla tifoseria leccese: "Spero di concludere la carriera a Lecce – dichara sempre a Sky Sport – ma solo se starò bene fisicamente e il mio corpo me lo permetterà. Non vorrei andare lì a giocare due partite sì e venti no". La curva nord (assieme ai cittadini del capoluogo salentino) lo accoglierebbe a braccia aperte, poiché figlio adottivo d'un territorio magnifico e da egli stesso sempre esaltato in varie occasioni.



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