Sorprende non poco i tifosi nerazzurri e tutti gli sportivi la politica votata all’estremo risparmio del miliardario Presidente indonesiano e sono in molti a chiedersi «ma cosa è venuto a fare?»
Speriamo per gli amici interisti che la notizia dello scambio alla pari tra Mirko Vucinic e Freddy Guarin, con il montenegrino ex Lecce che lascia i bianconeri per andare a Milano e il colombiano che fa il percorso inverso, sia una vera e propria bufala. Non dovesse essere così saremmo tutti autorizzati a pensare che il neopresidente dell’Inter, l’indonesiano Erick Thohir più che ad un magnate in grado di investire fantastiliardi sulla squadra che ha acquistato assomigli al Principe De Curtis che voleva vendere la Fontana di Trevi al miglior offerente.
Insomma, mentre in tutti gli altri campionati del mondo sultani, nababbi e petrolieri investono cifre a otto zeri nel mondo del pallone che nulla hanno a che fare con il financial fair play di monsieur Platini, l’unico presidente straniero che ha deciso di venire in Italia, a parte l’americano James Pallotta, stringe la cinghia come erano solite fare le nostre nonne che, reduci dalla guerra, risparmiavano su tutto, sul cibo, sulla luce, sul riscaldamento…
Thohir è proprio così!!! È venuto in Italia per insegnarci l’etica del risparmio del pallone. Ma dici: «sta ripianando un buco enorme nei conti lasciati da Moratti…». Vero, tutto vero. Ma un magnate o sedicente tale che acquista una delle squadre più importanti del mondo non può comportarsi, con tutto il rispetto, come il Presidente del Chievo-Verona che deve vendere i suoi gioielli per tirare avanti la baracca.
Da un magnate che viene in Italia per investire nel calcio ci si aspetta che solletichi i sogni dei tifosi, che faccia una campagna acquisti strabiliante, che rinfocoli la passione, che spenda e spanda al calciomercato di gennaio e di agosto. Qui ci ritroviamo, invece, un amministratore di condominio che dinanzi alle prime morosità di qualche condomino in difficoltà taglia le spese eccessive: non più pulizie delle scale una volta a settimana bensì due volte al mese e di risparmio in risparmio i nerazzuri anziché sperare di rinforzarsi si vedono costretti ad incrociare le dita affinché la dirigenza non venda i pezzi migliori. Thohir è stato chiaro e ha detto che il 2014 è l’anno zero e che per due/tre anni toccherà fare i conti con i bilanci. Ma mettetevi nella testa di un tifoso che vede Roma, Napoli, Fiorentina, Juventus e Milan non avere paura di recarsi al supermarket del calcio per investire sulle rose.
È un po’ come se venisse dall’America un nostro zio che si dice essere un multimiliardario e invece di portarci tutte le mattine al bar per fare colazione ci rubasse i biscotti della mamma. Che zio Paperone è? Ed allora ci chiediamo ma Thohir proprio nel calcio doveva investire? Non poteva acquistare semplicemente un salone di macchine usate?
