Sono costati cari questi ultimi sei anni in cui il “Cavallino rampante” è rimasto a secco di vittorie. Del resto il nuovo corso Fiat a guida Sergio Marchionne non ammette repliche. Chi produce viene premiato, altrimenti, si torna a casa.
Così, dopo 23 anni, per Luca Cordero di Montezemolo, 67 anni, scorrono i titoli di coda in merito alla guida della Ferrari, la casa automobilistica più famosa al mondo, un vero e proprio simbolo dell’italianità. Il suo posto verrà preso proprio dall’amministratore delegato del gruppo Fiat Chrysler.
Del resto nei giorni scorsi tante voci si erano susseguite in merito ad un possibile avvicendamento confermato, tra le righe, dal dirigente abruzzese, con passaporto canadese, nel corso del meeting Ambrosetti a Cernobbio: “La sostituzione di Montezemolo? Non è in programma ma, ad ogni modo, nessuno è indispensabile”. Parole chiare. Lapidarie. Poco conta il fatto che la richiesta di sostituzione sia arrivata da parte del diretto interessato…
Con Luca Cordero di Montezemolo alla presidenza, la Ferrari ha vinto tantissimo, tra cui cinque titoli piloti consecutivi e ancor più titoli costruttori ma, una riflessione è d’obbligo. Prima di conquistare il primo trionfo, nell’anno 2000, era in sella dal 1991, da nove anni. Quale industria privata avrebbe mai consentito il trascorre di un periodo così lungo prima di vedere risultati?
L’avvocato Agnelli non c’è più e adesso, ripetiamo, la nuova politica della casa torinese è chiara. Si guarda solo ai risultati. Gli affetti possono benissimo essere messi da parte.