Il tam tam sui social network non si è arrestato da questa mattina. Nel “noioso” Gran Premio d’Australia in cui sono mancati i colpi di scena un’altra grande assenza è stata notata soprattutto al termine della gara. Nel giorno del trionfo, quasi annunciato, della Mercedes grazie ad una prestazione in solitaria ed incontrastata di Nico Rosberg e con una Ferrari in evidenti difficoltà, tutti sembrano essersi, improvvisamente, dimenticati di «Michael Scumacher», il sette volte campione iridato. Non un tweet, né una dichiarazione, nemmeno un commento, un saluto, una frase. Niente di niente.
Ad onor del vero, sulla livrea argentata della monoposto della scuderia tedesca capeggiava ancora la scritta «keep fighting Michael», ma il messaggio di incoraggiamento per l’ex pilota, ancora ricoverato dopo il grave incidente sugli sci a Meribel, misteriosamente scomparso, invece, dal bolide di Maranello, evidentemente non è bastato ai tifosi. Persino il minuscolo logo sul casco di Felipe Massa e di Sebastian Vettel, campione del mondo in carica con la Red Bull, sceso in pista nella prima gara dell'anno con le iniziali stilizzate del campione tedesco sotto la visiera, è sembrato poca cosa.
Certo, non è scrivendo, twittando o parlando che si manifesta la vicinanza al pilota di Kerpen nella lotta più dura della sua vita, quella a cui nessuno era abituato, quella che in pochi avrebbero voluto guardare come spettatori inermi. Come sempre, Michael sta correndo …contro il tempo, contro chi non nutriva speranze vista la gravità delle lesioni subite. Ma citarlo nella prima prova del Mondiale di Formula 1, in un giorno di pioggia come quelli che lui amava tanto, quelli in cui dava il meglio di sé, lo avrebbe almeno con il pensiero riportato su quelle piste che amava tanto, in attesa di rivederlo sul serio lì, ancora una volta. #ForzaMichael