Lecce, 30 (ma senza lode): contro la Casertana si risveglia l’attacco, ma che classe Mancosu. Le pagelle

Il Lecce fatica, ma nel turno infrasettimanale vince contro la Casertana e vola a 30 punti in classifica.Sabato big match a Siracusa.

Lecce-Casertana-mancosu

Il Lecce fa suo il turno infrasettimanale della 13esima giornata di campionato e vola a 30 punti in classifica, in testa! Contro la Casertana, però, la fatica è tanta: il primo tempo è da dimenticare, troppo statico e condito da troppi errori. Poi la ripresa è un altro copione: l’attacco di sveglia dal torpore, Di Piazza segna e sfiora il raddoppio, Mancosu disegna poesie, e Riccardi si conferma man of the match per la seconda volta in tre giorni.

 Perucchini, 6+ : è il migliore in campo dei suoi nel primo tempo per il semplice motivo che gran parte dei suoi compagni sfiora a malapena la sufficienza. Squadra e tifosi lo devono ringraziare per quello che ha fatto al 24’, quando il tentativo di Marotta di battere a rete si rivela più insidioso del previsto e lui vola con un pregevole colpo di reni per deviare in angolo. Incolpevole sul bel tiro dalla distanza di Galli che vale l’1-1.

 Lepore, 6- : tanta confusione oggi per il capitano che soffre soprattutto in fase di copertura. Schierato nel suo ruolo di terzino, sbaglia le marcature in più di un’occasione. In fase di spinta è il solito propositivo, ma senza creare chissà quali pericoli. Il cross vincente pennellato ad Andria resta un miraggio. Ammonito al 20esimo per un fallo irruento su un avversario. Nel secondo tempo, con l’ingresso di Ciancio, scala sulla linea dei quattro di centrocampo, prima di lasciare spazio nel finale a un altro attaccante.

dal 41’ s.t. Dubickas, senza voto: appena entra il Lecce ripassa in vantaggio, ma lui non ha “colpe”.

Cosenza, 6.5: prende in consegna il suo ex compagno Turchetta e tutto sommato lo tiene a bada con tranquillità senza concedere granché. Sbaglia solo in un paio di occasioni di impostazione. Cartellino giallo alla mezzora di gioco.

Riccardi, 8: dopo il gol del prezioso pareggio nel finale di Andria, decide che deve essere lui l’uomo copertina della settimana, siglando il secondo gol decisivo di fila. Liverani lo conferma nel cuore della difesa: al 5’ rischia di replicare lo scivolone occorso nell’ultimo turno in occasione del gol subito, ma questa volta è più veloce nel recuperare l’avversario. Nel convulso finale ha il grande merito di mettere lo zampino sul calcio d’angolo di Mancosu, mettendo a rete – sotto la Curva Nord – il gol vittoria. 

Di Matteo, 6.5: molto meglio rispetto al collega di reparto dell’altro lato. Tiene a bada le incursioni avversarie, specialmente quelle di D’Anna nel secondo tempo. Difficilmente perde un contrasto. Da segnalare un suo lancio indirizzato a Pacilli al 31esimo che purtroppo non viene capitalizzato dall’ex Cremonese. Sempre ottima la sua visione di gioco e il suo senso di posizione: grande chiusura al 10’ del secondo tempo sulla linea di porta.

Arrigoni, 6.5: corre tanto in mezzo, soprattutto per raddoppiare le marcature. In fase difensiva si rivela prezioso, facendo sentire la sua presenza praticamente a tutti i portatori di palla avversari. Qualche geometria non gli riesce quando deve impostare.

Costa Ferreira, 6: sufficienza politica per il portoghese che torna nell’undici titolare nella sua zona di competenza, nel settore sinistro del centrocampo. Non eccede, nel bene e nel male, svolgendo il suo compito senza strafare. Rimedia un cartellino giallo anche lui nel corso della prima frazione e a un quarto d’ora dall’inizio del secondo tempo viene richiamato in panchina.

dal 14’ s.t. Armellino, 6: rifiata per buona parte di gara in panchina. Poi entra e mette legna al centro.

Mancosu, 7: prende in consegna il versante destro della linea mediana e con Arrigoni si alterna nella fase di impostazione. La condizione è delle migliori – già da tempo – ma il suo compito riesce con alterne fortune. I suoi passaggi però sono delizie per gli occhi: suo il lancio al bacio per Di Piazza in avvio di secondo tempo che porta al vantaggio giallorosso. Poco dopo bissa per il compagno, ma a negare il raddoppio è il portiere ospite. Ovviamente regala anche il cross, direttamente dalla bandierina del corner, per la zampata decisiva di Riccardi.

Pacilli, 6: non buono il suo primo tempo, condito da tanti, troppi, passaggi sbagliati. Non sempre le misure sono quelle giuste e qualche azione si vanifica per questo. Nel secondo tempo la condizione migliora, la squadra inizia a girare al meglio e di ciò se ne giova anche lui.

dal 33’ s.t. Ciancio, 6: entra per irrobustire la difesa nell’ultima parte di gara e la fase di contenimento riesce tutto sommato bene.

Di Piazza, 7- : ci mette 41 minuti prima di arrivare al primo tentativo in porta, di testa, il primo nello specchio di tutta la partita per il Lecce. Corre come un dannato, ma per quarantacinque minuti lo fa un po’ a vuoto, sbagliando anche diversi passaggi. Nel secondo tempo decide che il registro deve cambiare: si rende pericoloso già in avvio di ripresa e al decimo minuto non può vanificare uno splendido assist di Mancosu, mette a sedere un paio di avversari in area e batte a rete l’1-0. Va vicino alla doppietta al 23esimo, ma Cardelli si supera e manda in angolo. Nel finale la gioia gliela nega la traversa.

Caturano, 5.5: l’impegno e la corsa iniziano a diventare fini a sé stessi se non ritornano gli spunti vincenti al quale il bomber di Scampia ha abituato i suoi tifosi. Il sacrificio non è in discussione, ma deve fare qualcosa in più: può farlo, sa farlo.

dal 14’ s.t. Torromino, 5.5: entra al posto del poco incisivo Caturano, ma anche lui non è al top. Anzi, rischia di avere il pareggio sulla coscienza quando il suo velo nel bel mezzo del campo al 37esimo favorisce solo Galli che con il classico tiro della vita, batte Perucchini e pareggia i conti.

Liverani, 6.5: il tecnico romano aveva chiesto ai suoi di cercare la vittoria fin dal primo minuto. A fine primo tempo il dato parla di possesso palla a favore dei giallorossi (e ci mancherebbe altro), ma di ben quarantuno minuti per arrivare al primo tiro nello specchio della porta. Nel corso dell’intervallo la squadra dimostra di aver lasciato la staticità negli spogliatoi: la musica cambia, il piglio è decisamente diverso e di conseguenza arrivano anche i gol. Alla fine resta l’attacco che ritorna a pungere, il gol ritrovato da calcio d’angolo, e la certezza Riccardi.

Il Lecce vola a 30 punti in classifica e rimette distanza tra sé e le inseguitici (vince il Catania, perde il Monopoli). Sabato big match a Siracusa.



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