Il calcio leccese piange un suo eroe, morto Mimino Renna. Riportò il Lecce in B dopo quasi trent’anni

Il tecnico ha avuto un malore. Ha riportato i giallorossi tra i cadetti dopo 27 anni. imbattuto il suo record in B con l’Ascoli di Rozzi.

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Se ne è andato proprio il giorno di Lecce-Ascoli, le squadre che più ha amato. La prima quella della sua città che tante soddisfazioni gli ha dato nel corso della lunga carriera. La seconda, quella con cui ha stabilito record e successi sportivi.

Rimarrà sempre impresso nella mente, poi,  il coro della Curva Nord dello stadio “Via del Mare” il 6 aprile 2017, quando, premiato sul campo in occasione dei suoi 80 anni prima della partita contro la Juve Stabia, i supporter giallorossi intonarono al suo indirizzo il coro: “siediti, siediti, siediti in panchina. Mimmo Renna siediti in panchina”.

È una giornata triste, tristissima, quella di oggi per il calcio leccese. Mimino Renna ci ha lasciati, aveva 81 anni, fatale è stata un’emorragia cerebrale.

Tanti i successi conseguiti sia come calciatore che da allenatore. Leccese, classe 37, ha mosso i primi passi nella Juventina Lecce. Dopo aver giocato nel Livorno ha vestito le maglie di Lecce, Bologna, Lazio, Varese, per terminare la carriera con il Brindisi, vincendo il campionato di C1. Con la compagine felsinea ha vinto lo scudetto e la Mitropa Cup.

Appese le scarpe al chiodo ha frequentato il corso da allenatore di Coverciano per poi intraprendere la carriera di tecnico, suoi compagni nel corso delle lezioni nel centro sportivo della cittadina toscana sono stati Trapattoni, Simoni, Bagnoli Suarez

Si è seduto sulle panchine di Nardò, Brindisi e Lecce. Con i salentini ha conquistato nel campionato 75-76 la promozione in B dopo 27 anni che mancava, stabilito il record di vittorie interne consecutive in casa, la Coppa Italia di categorie e la Coppa Italo-Inglese. L’anno successivo ha condotto i salentini al settimo posto finale. Passato all’Ascoli del vulcanico presidente Costantino Rozzi, ha portato i marchigiani in Serie A con due mesi di anticipo, stabilendo il record di punti, tutt’ora imbattuto. L’anno successivo, nel massimo campionato, i bianconeri terminarono il campionato al decimo posto, togliendosi la soddisfazione di battere la Juventus dell’amico Giovanni Trapattoni.

Ha allenato anche Bari, Palermo, il Catania del presidente Massimino, Taranto – con cui ottenne un’altra promozione in B – Casertana, Livorno, Giarre, Casarano, Nardò e Toma Maglie.

Ha ricevuto il premio Fair Play dal Panathlon di Lecce e il Premio Rozzi ad Ascoli.

La sua carriera sportiva è stata ripercorsa nel libro del giornalista Marco Renna dal titolo “In punta di piedi”.



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