Si spera che il detto 'Sposa bagnata, sposa fortunata' valga anche per gli allenatori, altrimenti, per il terzo anno consecutivo, si sarà costretti ad affidarsi all'altra massima secondo cui 'Non c'è due senza tre'. Eh sì perché ci vorrà una grossa dose di fortuna, quest'anno, per riuscire a centrare l'obiettivo della promozione in B sfuggita negli scorsi tornei e che, al momento, sembra una vera e propria chimera per il Lecce.
Così, in una giornata piovosa e uggiosa, come cantava uno dei cantautori italiani più amati di sempre, questa mattina, presso lo stadio 'Via del Mare', è stato presentato Dino Pagliari, lungocrinito e barbuto allenatore marchigiano che ha preso il posto di Franco Lerda alla guida della compagine salentina. Al tecnico di Fossano sono state fatali le ultime tre gare perse consecutivamente e anche il rapporto non proprio idilliaco con alcuni calciatori all'interno dello spogliatoio. Uno su tutti, a quanto si racconta, il capitano Fabrizio Miccoli.
I Tesoro, quindi, affidano la direzione della squadra ad un nuovo trainer, il sesto ingaggiato dalla famiglia di Spinazzola in due campionati e mezzo, da quando, cioè, ha preso in mano le redini della società giallorossa.
"Ci troviamo a presentare un nuovo allenatore sinonimo che qualcosa si è inceppata. Ringrazio mister Lerda di cui abbiamo grande considerazione e rispetto e che ha sempre fatto del suo meglio. Il mese di dicembre è stato negativo e abbiamo ritenuto opportuno dare un cambio di rotta; di chi poi fosse la responsabilità, allenatore, squadra e società, lo sa solo Dio, ma l'unica cosa che abbiamo potuto fare è stato cambiare tecnico.
Abbiamo scelto Dino Pagliari, anche se a Lecce si fa male informazione e disfattismo: gli unici che abbiamo incontrato per la sostituzione sono stati Calori e Pagliari. Con il signore che ho al mio fianco è stato amore a prima vista, ci ha da subito dato energia e per incontrarci il giorno di Natale ha cambiato cinque treni all'andata e cinque al ritorno ed è riuscito a darci una ventata di ottimismo e la cattiveria giusta per partire come prima. Quella che abbiamo è una squadra forte, anche se qui si dice il contrario. Con Pagliari penso di aver fatto la scelta giusta. Per quel che riguarda gli allenatori che abbiamo incontrato, torno sul discorso, non è vero che Calori ha rifiutato perché voleva un direttore sportivo di sua fiducia, bensì perché aspetta una chiamata dal campionato cadetto. Qualcosa faremo sul mercato, non ci tireremo indietro e non staremo con le mani in mano", ha affermato il direttore sportivo giallorosso, Antonio Tesoro, alla sua sesta presentazione di un tecnico.
A predere la parola, poi, il nuovo allenatore: "Sono ovviamente contento e soddisfatto di essere qui e per chi fa il nostro mestiere è un onore. Se penso di riuscire a recuperare? Non sono un grande matematico, ma ci sono ancora più di sessanta punti a disposizione, questo campionato è sempre aperto e non mi riferisco solo alla zona play off, ma anche alla promozione diretta. Se uno viene ad allentare il Lecce fa questa scelta per far bene. La squadra è forte ed impareremo a conoscerla. Uso il plurale perché mi riferisco anche al mio secondo Maurizio Tacchi, per il resto lo staff è lo stesso della precedente guida tecnica. Gli ostacoli si affrontano uno alla volta senza mai sovrapporli. Nel girone del sud giocano squadre i cui i tifosi vivono il calcio in maniera più passionale, c'è una partecipazione popolare importante. Qui vengono alle partite minimo 5000 persone e sembra che siano poche, nei gironi settentrionali sono molto meno ad assistere alle gare. Ci sono situazioni in cui è più facile fare le proprie scelte e questa squadra è forte e con valori tecnici importanti, ma ancora devo conoscere i suoi componenti. Non mi interessa ciò che è successo prima, personalmente posso intervenire da quello che si farà da oggi in poi. Se conosco Fabrizio Miccoli? C'è differenza tra conoscere e riconoscere.
Posso dire di riconoscere Fabrizio da un punto di vista tecnico, so che è un grandissimo calciatore, ma non lo conosco dal punto di vista personale ed umano è un grande atleta lo si giudica da tutte e due le componenti. Fatemi incontrare e fatemi allenare questi ragazzi e poi vi dirò qualcosa di più su di loro. Per quel che riguarda i reparti, fatemi fare qualche allenamento e vediamo se la squadra è coperta in ogni zona del campo. Io tecnico di personalità? Non bisogna chiedere a me se ho personalità o meno, ma a mia moglie, mia figlia e a chi ho allenato. Non chiuderò le porte degli allenamenti. La gente deve venire a vederci e in una piazza come questa più gente viene meglio è".