Premesso: noi non ci crediamo, noi non ci vogliamo credere. Noi che da soli, nei mesi scorsi, parlavamo di 'approssimazione al potere' riferendoci alla società e venendo offesi e vilipesi da tanti che andavano con i ceri in processione sotto Casa Tesoro, siamo convinti che si tratti di pura fantasia e che a breve riceveremo un puntuale comunicato stampa dall'Ufficio Comunicazione del Lecce in cui si ribadirà stima e fiducia nei confronti di Mister Pagliari. Non fosse altro che per evitare il pubblico ludibrio a cui i colori giallorossi andrebbero incontro nella malaugurata ipotesi la notizia dovesse avere un minimo di fondamento.
Le voci, però, circolano. Circolano, eccome. Due vittorie, due pareggi e una sconfitta per l'allenatore leccese: certo, meno di quanto ci si aspettava ma, certamente, non un bottino così miserrimo per un tecnico chiamato a risollevare le sorti di una squadra stanca, senza nerbo, svuotata mentalmente e, soprattutto, non sua. Fatto sta che questi risultati non sembrerebbero essere bastati a Dino Pagliari per il quale l'avventura in giallorosso parrebbe giunta ad un passo dal termine.
Ci risiamo: la famiglia Tesoro sembrerebbe volerci cascare nuovamente e, coerentemente con quanto fatto da tre anni a questa parte, sarebbe intenzionata ad esonerare il tecnico marchigiano reo di non avere impresso quella scossa richiesta al momento del suo arrivo alla squadra.
Se così fosse Pagliari sarebbe il sesto allenatore mandato via nel giro di meno di tre anni, ad una media di più di due allenatori a campionato, roba da far impallidire e morire di invidia i vari Zamparini e Cellino due presidenti con grandissima fama di mangia-allenatori. Ma tant'è, si sa, i record sono li per essere battuti.
Quello che però fa molto riflettere è il fatto che se esonero fosse significherete che, nonostante le parole di Antonio Tesoro al momento della presentazione del trainer, quella dell'allenatore ex Pisa sia stata una scelta di ripiego, indice del fatto che forse sono pochi, pochissimi i professionisti pronti a a mettersi in gioco con questa società senza capo nè coda, che va avanti a tentativi, che cerca di accaparrare consenso con operazioni simpatia che ormai non illudono più nessuno e per la quale le colpe sono sempre degli altri e mai sue.
Aspettiamo di vedere quali saranno le notizie nelle prossime ore, nelle quali, qualcosa di ufficiale si dovrebbe conoscere. Sperando che al ridicolo ci sia se non una fine, almeno un break.