
Molti tifosi del Lecce nelle ultime ore si sono lamentati contro l’arbitraggio di Lanza di Nichelino che ha espulso quattro giocatori giallorossi (tra cui Di Chiara dalla panchina). Secondo molti un arbitraggio scandaloso che ha compromesso seriamente il risultato di sabato pomeriggio e che si va ad incastrare con altre situazioni in cui i salentini sono stati sfavoriti da decisioni arbitrali quantomeno discutibili.
In molti hanno chiesto un intervento da parte della società, rea a loro avviso di non alzare la voce dinanzi ai ripetuti torti arbitrali subiti. Risposta che non si è fatta attendere da parte del presidente Savino Tesoro che, in qualità di legale rappresentante dell’US Lecce s.p.a., in relazione alla gara Catanzaro-Lecce del 28 marzo 2015, arbitrata dal Sig. Claudio Lanza di Nichelino, facendo seguito alle civili proteste della tifoseria salentina, ha battuto un colpo e ha dichiarato: “Fermo restando l’assoluta buona fede della classe arbitrale tutta ed in particolare del Sig. Lanza, non posso che duolermi per l’aver notato una continua vessatoria condotta arbitrale monodirezionale e, pur convinto che si è trattato di una mera “giornata – no” del direttore di gara, credo fosse opportuno esprimere con questa nota il pensiero e la ferma protesta della società e dell’intera tifoseria dell’US Lecce”.
Il patron dei giallorossi continua la sua disamina e aggiunge: “Invito tutti a fare un profondo esame di coscienza e comprendere che non si possano vanificare gli sforzi, economici e non, posti in essere da una società di Lega Pro, come il Lecce, con una condotta di gara, che è sembrata a tutti all’egida di un continuo, grave e grossolano errore, solo e soltanto in una unica direzione. Ribadendo il profondo rispetto verso ogni organo, ivi compresa la classe arbitrale per il difficile lavoro che pure questa svolge, sono certo che si comprenderà tale legittima e civile doglianza, volta soltanto al rispetto delle regole del gioco in modo da permettere a chi è davvero più forte di vincere una gara di calcio”.