Vigorito si trasforma in Superman, Mancosu non smette di stupire: a Verona è un Lecce maxi. Le pagelle

L’approccio è quello migliore, autoritario, rendendo onore al blasone giallorosso su uno dei campi più suggestivi del calcio italiano. Contro l’Hellas il Lecce si scopre davvero una big.

In casa della capolista, il Lecce fa la big! Un gol di La Mantia a fine primo tempo e una straordinaria rete del solito Mancosu regalano un successo in quel di Verona che ha del clamoroso: Liverani disegna il miglior scacchiere possibile, ricevendo risposte più che incoraggianti dai suoi, capaci di riparlo – tutti – con una prestazione da mettere in bacheca. Vigorito è, forse, il miglior in campo, ma il capitano di giornata Mancosu inventa giocate da manuale (diventando il miglior marcatore dei salentini insieme a Palombi). Ora c’è la sosta che i giallorossi si godranno con l’umore a mille.

Vigorito, 8: fastidi fisici prontamente superati per l’estremo difensore giallorosso che al 14esimo si supera d’istinto toccando in angolo un tiro potente di Laribi. E’ il primo di una serie di grandi interventi salva-risultato: da vedere e rivedere la sua parata sul bolide di Crescenzi al 70′. Sempre sicuro nelle uscite alte e basse.

Venuti, 6.5: sesta apparizione consecutiva per lui che torna titolare dopo l’ottima prova di Livorno. Molto bene, sempre concentrato, mai un pallone gettato a casaccio. Nel secondo tempo ingaggia un bel duello con Cissè, che lo vede spesso avere la meglio.

Bovo, 7: dopo il muro eretto in casa contro il Cittadella, altra casacca da titolare per lui. Spetta a lui il compito di tenere a bada Giampaolo “Pazzo” Pazzini, con risultati spesso incoraggianti. Certo, l’ex Inter non è un cliente qualsiasi e ogni tanto deve concedere qualche spazio di troppo.

Meccariello, 6.5: Marrone salta troppo facile al 4′ con un colpo di testa servito da calcio d’angolo, così come Laribi sguscia via senza problemi al minuto numero 20. Per fortuna, in entrambe le occasioni, la palla termina al lato di Vigorito. Un paio di sbavature che però non minano più di tanto una prova fatta di sostanza e carattere. Ammonito proprio all’ultimo minuto per fallo fuori area su Pazzini.

Calderoni, 6.5: parte con un appoggio sbagliato, e questo forse condiziona il suo primo tempo in cui il piede sembra “moscio” in fase di disimpegno. Molto molto quando deve galoppare lungo l’out sinistro, dove è capace di creare più di qualche incursione degna di nota.

Petriccione, 6.5: rimessosi in sesto dopo la scorsa settimana passata a smaltire l’infortunio, il “Modric del Salento” torna in cabina di regia con una prestazione delle sue, fatta di tanto carattere. Finisce sul taccuino dei cattivi per un fatto tattico su Laribi all’ora di gioco.

Scavone, 6.5: suo il primo tiro in porta del Lecce, un gran sinistro da fuori area che non inquadra la porta per poco. Ammonito al 52′, è una delle poche pecche (insieme a un paio di passaggi sbagliati) d una prestazione fatta di tanta legna e concretezza. Richiamato in panca nel finale di match.
dal 84′ Armellino, senza voto: prima presenza stagionale per lui. Siamo certi che arriverà anche il suo turno.

Tabanelli, 7: altra maglia da titolare per lui che da mezz’ala si esprime decisamente meglio. E’ sua la miglior occasione giallorossa nel primo tempo prima del gol del vantaggio: un colpo di testa da distanza ravvicinata che costringe il portiere gialloblu a un vero miracolo. Una prestazione, ancora una volta, da consegnare agli scettici per l’ex Padova che dimostra, ancora una volta, di essere un giocatore da B, un giocatore da Lecce.
dal 87′ Fiamozzi, senza voto: minuti finali in cui serve ossigeno fresco in casa Lecce.

Mancosu, 8.5: altra giornata da capitano niente male per il centrocampista sardo, scelto ancora una volta come trequartista. Inizia in sordina, con qualche movimento fuori tempo, ma poi è un continuo crescendo. Che giocata al 33esimo quando manda fuori tempo da difesa scaligera con un cross in area che trova pronto Tabanelli: Silvestri si supera. Ma la vera genialata arriva in pieno recupero, quando inventa un tiro a giro alla destra di Silvestri sul quale si avventa come un rapace La Mantia, per il gol dello 0-1. Cerca il gol, si vede, e alla fine – puntuale – arriva: è il minuto 67 quando decide di inventare un gol dei suoi, un messile terra-aria che si insacca proprio lì, sotto l’incrocio. (Euro)gol ed assist: un autentico top player.

Palombi, 6.5: negli occhi, anche questa volta, rimane l’immagine di una clamorosa occasione fallita: all’80’, come contro il Cittadella, si lancia tutto solo a tu per tu contro Silvestri, supera abilmente la difesa di casa, ma si fa ipnotizzare dal portiere avversario. Il bomber della squadra (raggiunto oggi da Mancosu), riesce comunque a dare profondità alla manovra, anche se non tocca tantissimi palloni.

La Mantia, 7.5 : uno straordinario primo tempo viene suggellato da un gol, non bellissimo, ma pesantissimo. Una zampata sulla linea di porta che supera Silvestri dopo un tiro geniale di Mancosu. Un bel giocatore, veramente, che sa far salire i suoi compagni, si sacrifica e sa mettere in apprensione una delle difese più solide del campionato. Chapeau.
dal 83′ Pettinari, senza voto: entra nel finale per tenere alto il baricentro.

Liverani, 8: cambia, ancora una volta, le pedine iniziali suo scacchiere: l’ampiezza della rosa consente lui di mettere in campo la miglior formazione possibile Cosa dire: in casa della capolista (la miglior squadra del torneo, senza se e senza ma), azzecca tutto, dal 1′ al novantesimo: riesce a ingarbugliare la manovra scaligera, rallentandola e rendendola prevedile. L’approccio è quello migliore, autoritario, rendendo onore al blasone giallorosso su uno dei campi più suggestivi del calcio italiano. Pungente e attento in difesa, il Lecce non smette di stupire e per questa sera si ritrova a -1 dalla vetta e con l’etichetta di miglior attacco del campionato.



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