A circa 48 ore dalla chiusura del calciomercato, e ad una settimana esatta dal via al campionato, il Lecce ha radicalmente cambiato pelle.
Il sesto posto dello scorso anno, uno dei risultati più deludenti della storia recente del club, pare esser stato già depositato nel dimenticatoio, soppiantato da un nuovo, fresco, entusiasmo.
La novità più importante è certamente quella legata al cambio di giuda al timone della società: dopo tre anni di gestione chiamiamola familiare di Savino e Antonio Tesoro, è giunto un nuovo gruppo, tutto leccese, dai connotati più manageriali. La politica della nuova società è subito piaciuta all’ambiente calcistico leccese: tanta buona volontà, poche promesse eclatanti e la ferma decisione di riportare la gente sui gradoni del Via del Mare.
Una politica, quest’ultima, che si è concretizzata con la scelta di abbattere i costi degli abbonamenti, permettendo alla piazza di raggiungere numeri di ben altra categoria.
E di ben altra categoria è stato anche il mercato condotto dal Direttore dell’Area Tecnica Stefano Trinchera, coadiuvato dal consulente di mercato Romualdo Corvino: il duo tutto salentino, infatti, come è naturale che sia al cambio di una dirigenza, ha letteralmente rivoltato come un calzino lo spogliatoio. Si è lavorato con meticolosità, pazienza e anche coraggio. Ma alla fine nel Salento sono arrivati ben undici volti nuovi.
Il primo e forse più importante acquisto è stato quello dell’allenatore: chiuso il rapporto con il promettente Bollini, Trinchera ha optato per un profilo d’esperienza ma allo stesso tempo ancora tutto da scoprire. Antonino Asta è questo. Artefice del miracolo sfiorato dal Bassano lo scorso anno, il tecnico di Alcamo ogni giorno ha mostrato la sua dote più importante: la grinta.
Sempre sul pezzo, col fiato sul collo dei suoi calciatori fin dal primo allenamento stagionale. I suoi uomini lo descrivono come un mister deciso, grintoso, con la voglia di non sciupare l’importante occasione che Lecce può offrire.
Passando al rettangolo verde, invece, la nuova dirigenza ha disegnato quasi ex novo le pedine dello scacchiere messo a disposizione di Asta.
Il tecnico ha fatto dei nomi e per quanto possibile è stato accontentato. Lo Bue, Cosenza, Gigli, Liviero; De Feudis, Pessina; Suciu, Surraco, Vécsei; Curiale: eccoli, in ordine di ruolo, i nuovi innesti. Quattro difensori, cinque centrocampisti e un bomber di razza: c’è il margine per schierarli, tutti, titolari.
Acquisti mirati, dicevamo, che inseriti in un organico che comprende, tra gli altri, Moscardelli, Salvi, Papini e Doumbia, possono certamente permettere alla compagine salentina di recitare un ruolo da protagonista nel campionato che sta per partire.
Difesa e centrocampo sono i reparti numericamente più abbondanti: tutta gente d’esperienza che mastica di Lega Pro. Scoppiettante il reparto offensivo con il duo Mosca-Curiale spalleggiati da Surraco, Vecsei e Doumbia.
Resta il nodo portieri: per Benassi, Perucchini e Bleve, forse, un posto è troppo poco. Tutti e tre si allenano con grande professionalità, ma Perucchini pare essere l’indiziato numero uno ad andare via, ma resta l’incognita Benassi sul quale pende come una Spada di Damocle la richiesta di squalifica nel filone calcio scommesse.
Manca poco alla chiusura delle trattative, quindi, la rosa è pressoché al completo: si punterà nelle prossime ora a smaltire qualche elemento in esubero.
In entrata, invece, non si escludono nuovi colpi: in difesa ballano i nomi di Pesoli e Freddi, mentre un nuovo attaccante potrebbe far il suo arrivo alla corte di Asta.
Voto? 8 pieno, meritato, e dato sulla fiducia che, al momento, la piazza ripone incondizionata sull’operato della nuova società. Adesso c’è voglia di calcio giocato, di tornare ad entusiasmarsi: i presupposti ci sono tutti.
