La cartolina degli anziani seduti sulla panchina della ‘chiazza’

Sono sempre lì, ogni volta che tramonta il sole: a ricordare il passato, a chiacchierare del presente, a rivolgere un sorriso gentile ai passanti

Capita, a volte, passeggiando per le strade del centro storico, di notare delle panchine in legno, con la vernice sbiadita dal tempo e le ‘gambe’ stanche dopo aver sostenuto generazioni di anime. Se parlassero, quante storie potrebbero raccontare dopo aver fatto da testimoni silenziose di confidenze, segreti, pettegolezzi e chiacchiere. E quando le noti, con il loro carico di ricordi del passato, pensi sempre a qualche vecchietto che si ritrova ancora lì. Un appuntamento fisso, prima che il sole cominci a battere forte o dopo il tramonto.

Con le rughe che disegnano una mappa delle loro esperienze e il sorriso dolce che illumina i loro volti, sono sempre lì, a svelare una grazia e una dignità senza tempo. Ed ecco che la panchina diventa qualcosa in più di un arredo urbano o di un posto dopo riposarsi cinque minuti prima di continuare il tour per la città. Per gli anziani è un palcoscenico delle loro storie intrise di saggezza, il teatro delle loro vittorie e delle loro battaglie interiori. Le chiacchiere diventano una sinfonia, un copione che parla quasi sempre al passato con nostalgia, di un tempo in cui le giornate erano scandite in modo diverso. Lì, tra quelle braccia di legno consumato dal tempo, scorre il ricordo di una vita intera.

Passato, ma anche presente. Mentre i loro occhi scrutano la città in movimento e discutono delle ‘notizie locali’, non manca mai una parola gentile allo ‘sconosciuto’ di passaggio, rigorosamente interrogato sulla parentela se si tratta di un volto che potrebbe essere conosciuto o accolto come uno di famiglia se si tratta di un estraneo.

La cartolina, tipica di molti comuni salentini, forse insegna una cosa importante. Che la vita scorre, a volte troppo velocemente, ma se ti siedi il tempo si ferma.

Così, ogni volta che passi accanto a una panchina dove gli anziani si accomodano per “contemplare il mondo”, fai una pausa. Sii grato per ogni sorriso gentile che incontri per strada. Ogni giorno è un nuovo inizio. E quando il sole tramonta, nonostante tutto, la panchina sarà sempre lì, pronta a cullare pensieri e emozioni.

(Immagine di copertina di Nuria Arezzi)



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