La pasta? Sempre al dente, soprattutto quella buona

Non è solo una questione di gusto ma soprattutto di salute. La pasta al dente è più digeribile e si può consumare più spesso

La pasta troppo cotta o addirittura scotta è una delle cose più terrificanti che possano accadere a tavola. La pasta degli intenditori e di chi sa cosa mangia è sempre al dente, anzi ben croccante.

La giusta cottura aiuta a mantenere i nutrienti e rende più graduale l’assorbimento e soprattutto riduce l’indice glicemico, a tal punto che due piatti di pasta al dente fanno ingrassare di meno di mezzo piatto di pasta scotta.

La pasta al dente è così chiamata perché è sotto i denti, durante la masticazione, che si percepisce la croccantezza della pasta, sia che si tratti di spaghetti, bucatini, rigatoni o penne. Ed essa aiuta ad aumentare il senso di sazietà perché i suoi micronutrienti vengono rilasciati in maniera più lenta, così da facilitare complessivamente i delicati processi digestivi.

La pasta, identità italiana a cui abbiamo già dedicato altri spazi, è un alimento fondamentale nella dieta di ciascun individuo, bambino, giovane e adulto. E per essa vale analogo discorso che facciamo per tutti gli alimenti, non bisogna mai esagerare, ma guai ad escluderla dal nostro piano alimentare.