Il pranzo della domenica nel Salento, sai quando ti siedi a tavola ma non quando ti alzi

Dall’antipasto al primo, finendo con il dolce, scopriamo un tipico pranzo della domenica con i piatti della tradizione salentina

“Prima cu scinni tocca faci na simana te ticiunu” (prima di scendere devi fare una settimana di digiuno). In questo detto in vernacolo salentino, si può benissimo racchiudere un pranzo domenicale del Salento, quello con piatti tipici della tradizione, davvero gustosi e ricchi di sapore. Quello dalle tavolate lunghe, lunghissime e che fa sedere insieme tutta la famiglia, parenti compresi per ore ore.

Gli antipasti

Si parte con l’antipasto, a base di pittule piccole sfere di pasta lievitata morbida, fritta in olio bollente, ovviamente fatte a mana mano di diversi gusti: alla pizzaiola, con olive, con il cavolfiore o broccoli. Con loro la friseddra, un pane biscottato molto duro di farina di grano o orzo. Va ammorbidito in acqua e condito con olio, origano, sale e pomodoro. Inoltre, si può condire a proprio piacimento con rucola, tonno, capperi o addirittura verdure. Nonostante sia una pietanza della cucina povera salentina, lascia sempre le persone soddisfatte dopo averla mangiata.

Primo

Come primo si può gustare la pasta ciceri e tria,  nella semplicità degli ingredienti, presenta un intreccio di sapori unico e inconfondibile. I ciceri sono semplicemente i ceci nel dialetto salentino, mentre la tria è la pasta di farina di semola di grano duro e acqua,sfogliata in casa con il mattarello e poi tagliata a strisce larghe e spesse. Le parti di sfoglia avanzate vengono fritte nell’olio d’oliva ottenendo i “frizzuli”. Questo dettaglio dona una nota croccante al piatto rendendolo ancora più gustoso. Ci sono anche le sagne ‘ncannulate, piccole tagliatelle arrotolate su se stesse, di solito accompagnate da un sugo fresco al pomodoro, basilico e ricotta forte o da un sugo di pesce.

Secondo

Dopo il primo spazio al secondo con i pezzetti di cavallo al sugo, bocconcini di carne di cavallo che vengono cotti con sugo, aromi e peperoncino a piacere. La tradizione vuole che la cottura avvenga lentamente in pentole di terracotta, cosi  da ottenere una carne morbida e succosa. Un piatto allegro, perfetto da gustare in compagnia. Ma il Salento è terra di mare e non può assolutamente mancare un secondo a base di pesce lu purpu alla pignata. Lu prpu (il polpo), tagliato in piccoli pezzi, viene cotto in un recipiente di terracotta, con pomodoro, cipolla e sedano e anche carote. Senza dimenticare l’abbinamento con le patate!

Dolce

Il pranzo si conclude, naturalmente, con il il pasticciotto.  il signor pasticciotto il simbolo del Salento e soprattutto di Lecce. Una piccola e gustosa pasta frolla dorata, ripiena di vellutata crema pasticcera ne fanno il dolce per eccellenza.

(Articolo a cura di Chiara Salamac, Cristina De Matteis, Giorgia Greco, Maria Rita Valentino, Alessandra Vergari, studenti dell’ IIS ‘Antonietta De Pace’ impegnate nel percorso di PCTO con la redazione di Leccenews24.it)



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