
ViniBuoni d’Italia del Touring Club, Bibenda (cinque grappoli), Dolce Puglia, sono solo alcuni riconoscimenti che questa azienda fiore all’occhiello del territorio salentino ha ricevuto nel corso degli anni, ma si sa, dare vita a un prodotto di eccellenza e l’amore per la propria terra, spingono sempre a migliorarsi e, di conseguenza, le medaglie da appuntare sul petto continuano ad arrivare.
Un nuovo premio giunge da Roma per la storica cantina Cosimo Taurino di Guagnano. Nella Guida Vitae 2020, edita dall’Associazione Italiana Sommelier, il vino top dell’azienda viti-vinicola, il Patriglione, si è aggiudicato il riconoscimento più alto delle “Quattro Viti”, assegnato dall’Ais, alla prova dell’assaggio imparziale con bottiglia coperta, con un punteggio di almeno 91 punti su 100.
Una storia lunga quella dell’impresa, da ben sette generazioni, infatti, la Famiglia di Cosimo Taurino si dedica alla coltivazione della vite e alla produzione di vino. Gli iniziali successi commerciali sono stati conseguiti negli anni ’30 del secolo scorso dal padre di Cosimo. Con il trascorrere degli anni, poi, il capostipite è riuscito a far conoscere ed apprezzare in tutto il mondo i vini rossi, rosati e bianchi del Salento di pregevole fattura, compresa la produzione tutelata dalla denominazione di origine controllata acquisita per i territori dove nasce il Salice Salentino.
Dopo aver chiuso un 2018 all’insegna dei successi, quindi, il 2019 è proseguito sulla stessa lunghezza d’onda e non solo grazie alla punta di diamante Patriglione, ma anche per merito di altre produzioni autoctone come Notarpanaro, Kompà, Stria e Antoros.
Soddisfazione per il conseguimento del Premio hanno espresso Rosanna Taurino, figlia di Cosimo e amministratore dell’azienda e Antonio Bello, Direttore Generale.