
In Salento, c’è una ricetta che non si trova nei ristoranti stellati e forse nemmeno sui libri di cucina patinati. È una pietanza senza pretese, fatta con quello che resta. Ma guai a sottovalutarla: la Scurdijata, piatto poverissimo della tradizione contadina salentina, è una piccola poesia di sapori, capaci di raccontare storie antiche e un po’ dimenticate. Già, dimenticate. Come suggerisce il nome stesso.
Il nome, Scurdijata, richiama l’idea di qualcosa dimenticato, lasciato da parte: come il pane raffermo, principale protagonista di questo piatto. Anche se nata da un gesto involontario – lo scordare – la Scurdijata con il tempo è diventata un esercizio di memoria. Perché questo piatto umile racconta la storia di una cultura contadina attenta agli sprechi, che non buttava via nulla, nemmeno il pane duro. E ogni briciola era un gesto d’amore, un modo per ricordare che il poco può bastare.
Questo piatto nasce dalla necessità di utilizzare gli avanzi, trasformandoli in un pasto ricco e nutriente, ideale per affrontare le lunghe giornate nei campi. Ecco perché questa zuppa rustica a base di legumi, verdure selvatiche e pane raffermo racconta una storia di semplicità, recupero e legame con la terra.
Gli Ingredienti della Scurdijata
La bontà della Scurdijata si nasconde nella sua semplicità. Ecco gli ingredienti:
- Pane raffermo: preferibilmente di grano duro, tagliato a cubetti.
- Legumi: fagioli, ceci, fave o piselli, cotti precedentemente.
- Verdure: cicoria, rape, bietole o broccoli, cotti. Per un gusto più deciso scegliere le verdure di campagna
- Olio extravergine d’oliva: abbondante, per soffriggere e condire.
- Aglio: per insaporire.
- Peperoncino: facoltativo, per aggiungere un tocco piccante.
- Sale e pepe: per regolare il sapore.
Preparazione
In una pentola capiente, scaldare l’olio con l’aglio schiacciato fino a doratura. Unire le verdure cotte e farle insaporire per alcuni minuti. Aggiungere i legumi cotti, mescolare bene e lasciare cuocere per altri 10 minuti, fino a ottenere una consistenza cremosa.
Preparare il pane: In una padella separata, friggere i cubetti di pane raffermo fino a doratura.
Assemblare il piatto: Versare la minestra di legumi e verdure in un piatto fondo, aggiungere i cubetti di pane fritto e mescolare delicatamente.
Condire: Aggiungere un filo d’olio crudo, sale, pepe e, se desiderato, peperoncino.
Un Piatto che racconta una storia
La Scurdijata non è solo un piatto; è un pezzo di storia che racconta chi siamo. In passato, veniva consumata dai contadini salentini come colazione prima di iniziare la giornata nei campi. Era un modo per utilizzare gli avanzi, evitando gli sprechi e rispettando la terra che offriva i suoi frutti. Ogni cucchiaiata racconta di sacrifici, di amore per la famiglia, di un legame profondo con la propria terra, di gratitudine per ciò che si ha. In un cucchiaio c’è il sole del Salento, la voce delle nonne, l’arte di non buttare via niente. E c’è anche un messaggio forte: le cose più buone nascono spesso da ciò che era stato dimenticato.