Turismo nel Salento. Lanzilao: non tutti possono permettersi una vacanza coi fiocchi

Analisi a tutto campo da parte di Leonardo Lanzilao uno dei massimi esperti di marketing del territorio a livello nazionale. Focus su costo della vacanza e servizi essenziali

A volte corriamo il rischio di doverci accontentare. È quello che ormai accade da anni in questo territorio che credeva di aver scoperto la valle dell’oro e invece oggi fa i conti con tanto fumo e pochissimo arrosto. Parola di Leonardo Lanzilao, esperto di marketing e comunicazione del turismo, da oltre 30 anni impegnato nella difficile attività di promozione del territorio.

“Non ci si deve meravigliare se la stagione del turismo mostra segnali di cedimento, era prevedibile, è sempre così quando non si fanno i conti con il potere di spesa dei vacanzieri e i servizi offerti dal territorio di riferimento. Puntare esclusivamente su un turismo di massa, spesso dozzinale, non ha prodotto alcuna ricchezza. Un turismo fatto solo di sagre e feste di paese non è sufficiente a portare valore aggiunto ad un territorio che rischia di riflettere solo e soltanto la propria immagine nello specchio di un’economia fragile e poco duratura. Il modello pizzica e mandolino ha caratterizzato in maniera significativa un periodo della nostra storia che ormai però appartiene al passato.

La vacanza oggi va qualificata con eventi di qualità e di spessore culturale e interpretata da chi conosce le dinamiche del territorio che necessariamente richiedono un affiancamento professionale agli amministratori locali che da soli non sono in grado di coordinare i processi di sviluppo territoriale.
Oggi tutta Europa si sta caratterizzando per un’offerta turistica competitiva e di qualità. Ecco perché la Puglia il Salento devono essere in grado di offrire qualcosa di più e certamente qualcosa di diverso rispetto alla semplice idea romantica di un territorio che punta solo sulle sue bellezze naturali.

La vacanza è costosa? Certo, ma si tratta di un costo relativo ai servizi che vengono offerti, sei il servizio è scadente il prezzo da pagare sarà sempre esagerato, è una legge del mercato, ed è così che la gente sceglie strade alternative.

Aggiungo anche il problema del potere d’acquisto degli italiani, gli stipendi che rimangono quelli di qualche anno fa non sono in grado di assecondare i bisogni e i desideri di una clientela che si vede soverchiata da costi sempre in risalita, fra ristorazione giornata al mare, carburante per le autovetture e spese di soggiorno, sono davvero pochi quelli che ce la possono fare.

Ora, per proiettarsi in un futuro più roseo, il Salento potrebbe concentrarsi su:

– Miglioramento dei servizi: rafforzare la qualità dei servizi turistici, come l’ospitalità, la ristorazione e le attività ricreative.

– Valorizzazione del patrimonio culturale: valorizzare il patrimonio culturale del Salento, come la sua storia, la sua arte e la sua musica.

– Sostenibilità: promuovere un turismo, che rispetti l’ambiente e promuova la cultura locale in un’ottica nazionale.

Sono suggerimenti che andrebbero condivisi con un coordinamento interistituzionale, che invochiamo da anni.