Cristina D’Avena e i GemBoy infiammano il Parco Gondar e la generazione cartoon invade Gallipoli

Sold-out, ieri sera, al PostePay Sound della marina salentina dove in centinaia si sono riversati per ascoltare la loro beniamina d’infanzia e i suoi parodici ‘scagnozzi’

Lo start era, ufficialmente, previsto per le 23:30 ma, quando appena passata la mezzanotte, i GemBoy salgono sul palco e Cristina D’Avena comincia ad intonare le prime note di ‘Lady Oscar’, il pubblico del Parco Gondar di Gallipoli esplode in un tripudio di emozioni e la magia di quando, un po' tutti loro, erano bambini si rimaterializza di colpo sopra e sotto il palco come se il tempo, per lei e per loro, non fosse mai passato.
 
È un susseguirsi di musica e di ricordi, di immagini fisse negli anni ma vive e presenti ancora oggi nella memoria di chi, appena sveglio la mattina, di ritorno da scuola il pomeriggio o poco prima di cena, sapeva di poter contare su una voce amica che, insieme ai cartoni animati di allora, uno più bello dell’altro!, avrebbe reso lo studio, i compiti a casa e le prime difficoltà della vita di tutti i giorni un po’ più dolci e colorati.
 
E, questo, Cristina e i GemBoy lo sanno bene, proprio loro che, fondamentalmente, rappresentano due facce della stessa medaglia: da un lato lei, la beniamina d’infanzia riuscita nella straordinaria impresa di dare dignità alle sigle dei cartoon tanto da farne un autentico filone della musica italiana che non ha più, ormai, nulla da invidiare al pop o al rock dei suoi colleghi più blasonati; dall’altro loro, i dissacratori per eccellenza di quella ingenuità pre-adolescenziale, di cui proprio la D’Avena ne è la paladina, che inevitabilmente non poteva non evolversi in quelle parodie, anche “un pò” spinte, più volte richieste dal pubblico tanto quanto brani come ‘Pollon’, ‘Memole’ e ‘Kiss Me Licia’.
 
Ma Cristina e i GemBoy si esibiscono anche in brani di altri autori cimentatisi nella stesura delle sigle per cartoni animati, come la celeberrima ‘Goldrake’ di Vince Tempera (riproposta, per altro, nella versione acustica di Alessio Caraturo) e ‘Ken il guerriero’ di Spectra prima d irituffarsi, di nuovo, in quelle a marchio Mediaset che, per almeno due decenni, è stata la rete incontrastata dei programmi per ragazzi e, ancora, in una serie di altri medley dove i protagonisti della serata, tra sketch e siparietti architettati ad hoc, mescolano pezzi più romantici come ‘Piccoli problemi di cuore’ e altri meno, ma sicuramente più energici, come “Gundam”.
Una dedica speciale, intonando ‘A te’ di Jovanotti, Cristina D’Avena ha, poi, voluto farla proprio al suo pubblico che, come ci ha tenuto a ricordare, è cresciuto con e insieme a lei che, quando cominciò la sua carriera, era poco più di una ragazzina.
 
Due ore ininterrotte di note, lacrime e sorrisi che, tanto i GemBoy quanto Cristina D’Avena, hanno voluto chiudere incoraggiando i presenti a continuare a guardare i cartoni e a cantarne le sigle, perché, “indipendentemente da quello che ne possano pensare gli altri, sono anch’essi parte di ciò che l’attuale generazione di trentenni o quasi è stata capace di fare di buono, perché insegnano a sognare e, i sogni, se ci si crede veramente, si possono realizzare, anzi!, si realizzano!”
  
Luca Nigro



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