Fè²cara Festival 2014, la tradizione s’infiamma d’Oriente

Torna in gran stile il ‘Focara Festival’ nell’ imminente edizione 2014. Quest’anno, la fè²cara riassume una forma conica grazie alla rivisitazione dell’artista giapponese Hidetoshi Nagasawa. I particolari stamattina durante la conferenza stampa tenutasi a Palazzo Adorno.

Mentre negli altri Comuni l’Epifania sancisce la fine delle festività natalizie, a Novoli non è che l’inizio dei giochi. O meglio, dei fuochi. Ogni anno, il 16 gennaio, la comunità salentina si riunisce al culmine delle festività in onore di Sant’Antonio Abate, spalancando gli occhi davanti al fascino del fuoco che brucia altissimo. Una pila di legna da ardere che durante questa edizione riassumerà la forma conica, tradizionale, ma con qualche “contaminazione” orientale. Torna in gran stile il Fòcara Festival, conosciuto dai più nelle vesti di “Notte della Fòcara”, un tempo solo evento religioso e suggestivo, oggi divenuto contenitore d’arte e religione. Due entità che si fondono per creare un unico sostrato intento ad accogliere visitatori, turisti e pellegrini. La kermesse, (suddivisa in tre distinte giornate, 16, 17 e 18 Gennaio) presentata questa mattina a Palazzo Adorno, prevede già un’affluenza di circa 50mila persone e l’esibizione di venti artisti di fama nazionale e internazionale.

Se i primi dieci anni sono andati verso l’idea di portare il Mondo al Fòcara Festival, la seconda fase utilizza un procedimento inverso, ovvero condurre la Fòcara nel Mondo. Si è accennato, in apertura d’articolo, di una liaison col panorama orientale. A tal proposito, l’artista giapponese Hidetoshi Nagasawa è voluto giungere in Salento, a Novoli, per studiare da vicino il fenomeno dialogando con la gente del posto. Apprenderlo, per poi paradossalmente tradirlo, sfidando la tradizione antica mediante proprie rivisitazioni sperimentali. E il risultato dimora in un’innovativa forma conica, a mo’ di scala che guarda dritta al cielo, ma con all’interno una spirale destinata ad unire cielo e terra, terra e universo. Oriente e Occidente legati dalle fiamme, da una combustione che ne sancisce la fusione culturale. Differenza senza divisione e unione nella diversità.  

Molteplici le tappe col compito di scandire i momenti clou della festa, dalla benedizione della Fòcara alla processione umana e la benedizione degli animali. Perché Sant’Antonio Abate è anche il protettore di fattorie, stalle e appunto animali. «Qual è la novità di quest’anno? – si domanda durante la conferenza stampa Don Giuseppe Spedicato, parroco della Chiesa di Sant’Antonio Abate – Noi cristiani non abbiamo bisogno di novità. Noi la novità ce l’abbiamo dentro casa, determinata dalla gioia di festeggiare questo grande santo. Il vero valore teologico di una festa nasce dal fatto che gli uomini possano incontrarsi e raccontarsi». «Programma bellissimo per una festa ormai non solo religiosa – ha dichiarato la vice-Presidente della Provincia, Simona Manca – ma evento importante sotto ogni punto di vista. Basta scorgere gli appuntamenti per capire si stia raggiungendo un livello elevatissimo in un periodo difficile. Ormai i giorni della Fòcara attirano turismo da tutto il mondo. La Provincia di Lecce ci ha creduto davvero, soprattutto da quattro anni a questa parte.  Ci siamo resi conto che la religione diviene cultura». Soddisfazioni anche per il sindaco di Novoli, Oscar Marzo Vetrugno, nonché presidente della Fondazione Fòcara di Novoli, che alla stampa ha parlato di destagionalizzazione turistica e della novità rappresentata dallo stile di Hidetoshi Nagasawa.

Quanto ai musicisti che si esibiranno sul palco, c’è ovviamente grande attesa per la band salentina tra le più amate del Salento, i BoomDaBash (che non hanno certo bisogno di presentazioni). Spazio anche ad Alpha Blondy, Tinariwen, Bombino, Omar Souleyman, Dubioza Kolektiv, Banda Adriatica, Muchachito Bombo Inferno e Motel Connection.

La storia insegna che le persone hanno iniziato a comprendersi l'un l'altra sedendo attorno al fuoco. Nel Salento – a Novoli – questa tradizione popolare persiste ancora. Nonostante la crisi. Nonostante tutto il resto.



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