Basta un messaggio diramato dall’account Twitter ufficiale per farsi venire i brividi. “In Questura conferma: eravate 200mila”. Segno evidente che le previsioni della vigilia siano state rispettate in toto. Peraltro, l’ospite speciale della manifestazione – Luciano Ligabue – già durante le prove generali si era stupito davanti all’ingente mole di pubblico:"Per fortuna che sono le prove, siete miliardi". Ben 80mila 'tarantati' ai quali ieri, successivamente, se ne sono aggiunti altri 120mila. Il ragno salentino ha davvero contagiato tutti, persino l’artista che settembre prossimo, a Campovolo, dovrà fronteggiare una folla altrettanto numerosa.
Nel frattempo, però, è riuscito benissimo nell’arrangiare secondo il suo stile i due brani in dialetto, ovvero 'Ndo Ndo Ndo' e 'Beddha ci dormi'. Dopodiché, spazio a suoi due successi da “hit parade”, sebbene rivisitati: 'Certe Notti' e il 'Muro del suono'. Tanti i commenti sui social che definiscono la 18esima edizione de “La Notte della Taranta” nei termini di successo incredibile. Del resto i primi giurati, ancor prima di critici televisivi o musicali, sono proprio gli spettatori che a ridosso di quel palco ci hanno ballato facendo l’alba.
Melpignano s’è dunque colorata ancora una volta dei migliaia di turisti, cittadini della provincia e stranieri, provenienti da ogni dove. L’ex Convento degli Agostiniani si conferma luogo d’incontro e di unione. Nell’attuale edizione, forse, la presenza del cantante di Correggio è servita per far conoscere a molti, persino quelli che mai erano venuti, quanto tale kermesse sia avvolgente. Magica, trasportante. Da sottolineare, inoltre, l’eccellenza tecnica del cosiddetto “concertone”. Ciò che aveva promesso Phil Manzanera, insomma, riceve i dovuti riscontri positivi. I ritmi della “Taranta”, armonizzati con violini e chitarre elettriche, creavano una commistione di suoni nuovi davvero niente male. Del resto parliamo del principio base della musica: nessun confine, né pregiudizio.
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Apertura d’obbligo dedicata a Sergio Torsello, presenza – imprescindibile – dell’evento quand’era in vita. Ricordati anche Franco Coriano e Uccio Aloisi. Da segnalare anche le esibizioni della violinista inglese Anna Phoebe, nonché del chitarrista Raul Rodriguez. E poi, proseguendo, l’ottima esibizione della colombiana Andrea Echeverri. Bocche aperte, inoltre, davanti a Tony Allen e Paul Simonon, bassista storico dei Clash. Il tutto, sapientemente coeso con l’orchestra composta dai talenti nostrani: Alessandra Caiulo, Antonio Castrignanò e Antonio Amato, giusto per citare alcuni nomi. E Alessia Tondo, bravissima nel duettare insieme a “Liga”.
.Chissà se in altre parti del mondo esista un festival di musica popolare così sentito. Ma soprattutto organizzato da uno staff ad alta professionalità, capace di rinnovarsi anno dopo anno. Non statico, né coi “paraocchi”. Coinvolgente quanto una ragnatela che avvolge l’intero territorio – nazionale e internazionale – in abbracci unici, tamburelli e tradizioni.
