‘Lu sule, lu mare, lu ientu’…e ‘lu ranu’. La storica Sagra di Merine compie venticinque anni

Da ben 25 anni, la ‘Sagra te lu Ranu’ di Merine accompagna salentini e turisti in una tre giorni di festeggiamenti e prelibatezze culinarie. Presentata oggi, a Palazzo Adorno, l’edizione 2017 dell’evento assieme agli organizzatori.

A pensarci su, venticinque anni sono davvero tanti. La bellezza, però, non risiede nella quantità, bensì nella qualità insita al fermento  positivo che, annualmente, permette di mettere in piedi la “Sagra te lu Ranu” a Merine (frazione di Lizzanello). Un forte legame al quale cittadini e volontari vogliono restare ancorati per tramandare usanze, tradizioni e ricette gastronomiche. Le “nozze d’argento” in salsa merinese e dedicate al grano, dunque, presentate stamattina in conferenza stampa – a Palazzo Adorno – assieme agli organizzatori. A fare gli onori di casa, in Provincia di Lecce, il consigliere Renato Stabile, che ha sottolineato la vicinanza del Governo di Palazzo dei Celestini alla bella realtà rappresentata dall’evento.

“Abbiamo voluto suggellare, assieme al Comitato Sagra, questo grande patrimonio che è la Sagra te lu Ranu – dice il sindaco di Lizzanello, Fulvio Pedone, ai microfoni di Leccenews24.it – con tutta la sua forte operosità. L’idea è quella, assieme al Comune, di istituzionalizzarla. Ciò significa che rimane comunque in capo al Comitato e di quanti ci lavorano con solerzia. L’Amministrazione, invece, potrà riconoscere tale evento e garantirne la continuità nel tempo”. “Inoltre – conclude –, si sta lavorando in sinergia col Dipartimento di Biotecnologia dell’Università del Salento, creando un paradigma nutrizionale. Grazie alla ricerca scientifica è possibile che i prodotti derivanti dal grano, o dall’orzo, diventino marchio identificativo del territorio oltre il periodo della Sagra”.

Protagoniste dei tre giorni saranno le pietanze tipiche del mondo rurale, con la degustazione a prezzi popolari di piatti dagli antichi sapori come la pasta fatta in casa preparata dalle massaie del paese, “lu ranu stumpatu” (grano schiacciato, cucinato e condito), i “muersi” (mix di legumi, verdure e pane tostato), le “fave nette cu le cicorie”, le puccette “pizzicate” e altri prodotti conosciuti in Puglia come le pittule, le friselle e i “pizzi”. “Io, nata e cresciuta nella mia bellissima Merine, sono onorata di dare un contributo all’organizzazione della Sagra”, dice l’Assessore Annalisa de Fabrizio. “Ringrazio davvero tutti i volontari che hanno partecipato alla sua realizzazione, specie le volontarie veterane, la loro maestria, la loro sapienza. Ciò fa tramandare l’arte culinaria alle future generazioni. Invito tutti a partecipare numerosi”.

ll Comitato organizzatore, con il supporto di tutti i volontari del paese, accoglieranno anche quest’anno famiglie e turisti in visita nel Salento per l’evento diventato una tappa fissa per coloro che vogliono rivivere la magia e assaporare i piatti tipici della vita contadina di un tempo. E quest’anno saranno tante le novità. La novità “culinaria” di quest’anno sarà la presentazione di un piatto tipico della tradizione pugliese. Dopo le “orecchiette cu' le rape”, la new entry di quest’anno sarà la “Ciceri e Tria”, un piatto d’origine popolare preparato con pasta artigianale dal taglio lungo, condita con ceci e pasta fritta tra le persone”. Novità che, ad ogni modo, non riguardano solo i prodotti culinari, ma anche il programma dei tre giorni culturale e musicale.

Per ripercorrere poi il lungo cammino dei venticinque anni di storia, una mostra a tema sarà inaugurata e aperta al pubblico nelle vicinanze del Centro Pastorale di Merine per rivedere, ammirare e toccare con mani vecchi ricordi, foto antiche, video inediti, manifesti di ogni edizione, raccolti tra la gente del paese per riproporre un piccolo museo della “Sagra te lu Ranu”. “Questo è un anno speciale, la 25esima edizione – sottolinea il parroco Don Luca Nestola – è una storia, sono tanti. C’è fermento e gioia per il mantenimento della tradizione. C’è sempre lo stesso entusiasmo e spirito collaborativo”.

Proprio in occasione della 25esima edizione, il Comitato della Sagra te lu Ranu ha proposto il concorso d’arte dal titolo “Comu era nna fiata”. Singoli, gruppi di persone, artisti e non potranno partecipare ad un concorso che premierà la migliore rappresentazione di scene di vita del passato. I partecipanti potranno rappresentare luoghi, mestieri, arti e manualità andate perse nel tempo.

Per quanto riguarda la musica live, Merine quest’anno accoglierà diversi artisti. Il luogo più rurale della Sagra, l’”Ajera” (all’interno del Centro Pastorale), il primo giorno di sagra sarà animato dalla presenza dei “Ragnatela Folk Band”, un gruppo di Matera con un’attività di oltre dieci anni maturata su numerosi palchi che propone, attraverso il suo spettacolo, un viaggio nei ritmi della tradizione musicale del Sud Italia. Tutti gli approfondimenti – con date, orari e informazioni varie – su www.sagrateluranu.it.



In questo articolo: