“Vengono in vacanza nel Salento, ma ne parlano male”. La riflessione di un innamorato della nostra terra

Un amante del Salento ha scritto alla nostra redazione stanco delle ‘critiche poco costruttive’ di tanti turisti che scelgono questa terra per le vacanze, ma poi la denigrano.

«Polenta e osei». Inizia con queste parole lo sfogo di Luca Fiocca, un salentino stanco delle “critiche” di alcuni turisti che scelgono di trascorrere le vacanze in Salento, ma che non rispettano fino in fondo la terra che li ospita, con tutti i suoi pregi e difetti.

Una riflessione a tratti “amara” di una persona innamorata di questo territorio, dove il tempo dall’alba al tramonto sembra trascorrere in modo diverso. Certo, nell’era di TripAdvisor e delle “recensioni” sui social, ognuno è libero di esprimere un pensiero e se i giudizi possono essere costruttivi, ben vengano, ma salire in cattedra, sentirsi superiori e “bacchettare” come farebbe un professore integerrimo non è giusto. Per il lettore di Leccenews24, la linea di confine tra denigrare e screditare e rispettare e ‘consigliare a far meglio’ è tracciata dall’educazione.

Lo pubblichiamo integralmente e vale la pena leggerlo per capire che la bellezza, in fondo, sta anche nella diversità. Si può nascondere nei difetti che, se mostrati con orgoglio, possono essere punti di forza.

«Da quando il Salento ha ottenuto i suoi quindici minuti di celebrità, orde di turisti affollano le spiagge e le località nostrane, apprezzando il mare, la buona cucina, i monumenti, l’accoglienza di noi salentini, e soprattutto l’atmosfera che aleggia sovrana, un misto di quiete, pace e spensieratezza. Non tutti, però, dimostrano allo stesso modo, la propria riconoscenza per questa terra, porgendosi con un atteggiamento snob, altezzoso, e ostentando una sorta di superiorità, quasi fosse loro tutto dovuto».

«Non saprei proprio dire da cosa derivi questa caratteristica, un po’ provinciale, che mi ricorda molto da vicino, i rimproveri che si ricevevano a scuola, da parte dei nostri insegnanti. Fatto è, che una fetta di turisti, si erge su di un piedistallo, pronto a sentenziare, salendo in cattedra come un giudice del foro. Personalmente ho sempre creduto al principio di causa effetto, secondo il quale, la mentalità è figlia della storia ed è legata alle tradizioni, difficili da estirpare. È umano, fisiologico, che un individuo del nord, abituato alla puntualità, all’efficienza ed allo smog, qui apprezzi la purezza del mare e del cibo, ma critichi i ritmi più lenti, o la scarsa programmazione. Ma c’è modo e modo di farlo. Chi lo fa notare con educazione e tatto, chi invece con prepotenza e sfacciataggine, partendo dal presupposto, forse, che noi meridionali siamo esseri inferiori?! Vorrei dire a questa piccola minoranza di individui, limitati di vedute e ristretti di comprendonio, che il Salento non è terra di conquista, e che anche qui, nonostante tutte le difficoltà, esistono realtà pregevoli ed eccellenze da primato».

«Il fascino della nostra terra, è legato probabilmente alla spiccata varietà che si ritrova un po’ dappertutto, partendo dai dialetti, per finire ai paesaggi, così diversi tra loro. Ma è proprio tale diversità che rende i luoghi magici, e li caratterizza, a tal punto da farli apparire unici! L’uniformità, al contrario, uccide, perché rende tutto uguale, come uno sconfinato deserto senza fine… »



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