Cava di Bauxite di Otranto, madre natura regala un lago rosso da incanto

Tutti ormai conoscono la cava di bauxite a Otranto, un laghetto verde smeraldo da scoprire alla fine di una strada sterrata. Ma non tutti sanno della leggenda di Asmodeide

Qualcuno lo ha definito un affresco della natura. E non sbaglia. È quasi impossibile descrivere i colori della cava di Bauxite a Otranto che racchiudono le sfumature del verde brillante delle acque stagnanti, quasi smeraldo, del blu del cielo e del rosso che ha reso famoso questo giacimento di estrazione mineraria abbandonato, a pochi passi dal Faro di Punta Palascia e di Monte Sant’Angelo e diventato una tappa fissa per i turisti in vacanza nel Salento.

La reazione davanti a questo gioiello nascosto, fino a poco tempo fa quasi sconosciuto, è sempre la stessa: stupore. E meraviglia. Impossibile restare indifferenti davanti a questo disegno della natura che è riuscita a riconquistare il terreno perso, nonostante la mano dell’uomo.

Un po’ di storia sul lago rosso

Tutto comincia con la scoperta negli anni quaranta di questo giacimento di bauxite, estratto e inviato negli stabilimenti di Porto Marghera, dove veniva usato per la produzione di alluminio. Ha funzionato fino al 1976, quando il sito fu abbandonato a causa dei costi elevati e delle infiltrazioni di acqua provenienti da una falda scoperta, forse, scavando troppo in profondità. Senza contare il fatto che quella estratta non era vera e propria bauxite, ma di pisoliti bauxitiche (dialettalmente “uddhrie”). Ragione per cui la società concessionaria dei lavori non trovò economicamente conveniente il suo sfruttamento.

Il tempo e la forza della natura hanno consentito alla cava di trasformarsi in un laghetto verde smeraldo su cui si affaccia un paesaggio rosso acceso. Attenzione, a dispetto della sua bellezza che invoglia gli spettatori a tuffarsi, il lago rosso di bauxite non è balneabile. Insomma, non si può fare il bagno.

La leggenda di Asmodeide, eterna fonte del lago di bauxite

Alla zona è legata anche una leggenda, la favola tragica di Asmodeide, promessa sposa di Teofante. La fanciulla, dai capelli rossi come il fuoco e dalla pelle bianca, nascondeva un segreto. Una volta tramontato il sole, quando era ora di dormire, accadeva qualcosa di terribile: Asmodeide aveva il dono di sognare il futuro, ma lei che ricordava ben poco di quello che le appariva quando chiudeva gli occhi aveva il terrore di assistere ad oscuri presagi, a sventure che non avrebbe potuto in alcun modo evitare.

Il giorno del suo quindicesimo compleanno, dopo aver programmato il matrimonio che desiderava tanto con il suo fidanzato si recò nel suo luogo preferito, poco fuori le mura di Otranto. È lì che incontrò il Destino. Il Fato,  vestito da vecchio pastore, le disse che non avrebbe potuto sposare Teofante altrimenti l’avrebbe pagata cara. E le disse anche quello che avrebbe perso: la prima notte di nozze il solaio sarebbe crollato sul suo sposo disteso sul letto che sarebbe morto senza accorgersi di nulla.

La giovane si ribellò. E decise di coronare il suo sogno. Una volta a letto, appena sentì scricchiolare le travi del tetto, Asmodeide spinse il marito fuori dal letto nel tentativo di salvarlo. Il tetto crollò proprio come il Fato aveva previsto. Teofante era vivo, ma si precipitò per assicurarsi che la moglie stesse bene, inciampò sulle macerie e cadde su una trave che gli trapassò il cuore.

Asmodeide, carica di rabbia e dolore, si recò alla cava dove l’attendeva il Destino. Il vecchio l’accusò di aver usato il suo dono per modificare il futuro e che sarebbe stata comunque sua, ma lei gli urlò che non l’avrebbe mai avuta e si gettò nel pozzo. Pochi istanti dopo dal buco iniziò a zampillare dell’acqua. È così che nella conca si formò un lago. Alimentato ancora oggi da Asmodeide.

Come arrivare alla Cava di Bauxite

Basta chiedere indicazioni per il lago rosso per essere indirizzati dalla gente del posto alla cava verde smeraldo. Oppure basta lasciarsi alle spalle Otranto, imboccare la strada provinciale 369, la “litoranea delle meraviglie” che conduce a Porto Badisco e Santa Cesarea, percorrere pochi chilometri, svoltare a sinistra e ritrovarsi davanti ad una stradina sterrata che condurrà alla Cava. In alternativa ecco le coordinate per raggiungere il laghetto di bauxite: 40.131994, 18.500748.

La foto di copertina è di Gabriella Toraldo.



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