La Chiesa di Sant’Antonio a Fulgenzio, un capolavoro di storia e bellezza

La Chiesa di Sant’Antonio a Fulgenzio deve il suo nome alla devozione al Santo di Padova e rappresenta una delle prime chiese francescane a Lecce

In una città disegnata dal barocco, la Chiesa di S. Antonio di Padova, ‘a chiesa ti monaci’ nota come il Fulgenzio, spicca su via Imperatore Adriano come un capolavoro di arte che merita di essere conosciuto. Non ha lo stile che incanta i turisti in vacanza nel Salento, non ha i ricami delle Chiese del centro storico di Lecce che ammutoliscono i passanti. Imponente e maestosa, austera nel prospetto, ma ricchissima di decorazioni all’interno è una chicca da vedere. La sua eleganza romano-gotica nasconde una sorpresa all’interno. «Meravigliosa» è il commento una volta passata la porta per entrare nella chiesa a croce latina. Visitarla quando fuori splende il sole è un’emozione unica. I raggi che penetrano dai fori circolari situati nel mezzo delle campate rendono l’atmosfera ancora più suggestiva come se la luce esaltasse la religiosità che si percepisce in questa bellissima chiesa.

La storia della Chiesa

Accolse i frati minori che non avevano più una “casa” dopo aver vissuto in diversi conventi della città (S. Maria al Tempio, S. Antonio della Piazza, S. Maria d’Idria, S. Antonio fuori le mura ex Agostiniani). Sarebbero sicuramente andati via da Lecce se non avessero trovato la mano tesa di Donna Letizia Balsamo, una nobildonna che donò la villa cinquecentesca in aperta campagna, conosciuta come “Villa Fulgenzio”, perché fatta costruire da Fulgenzio della Monica, ex sindaco di Lecce, verso la metà del 1500.

Il 22 maggio 1901 posero la prima pietra per la costruzione di una grande e bella chiesa in onore di S. Antonio di Padova su progetto dell’Architetto Carmelo Franco in stile romanico-gotico. La Chiesa basilicale di S. Antonio a Fulgenzio fu terminata nel 1810 e consacrata il 10 aprile dello stesso anno.

Arricchita con il tempo è diventata il capolavoro che è oggi: il pavimento dei fratelli Peluso di Tricase, gli altari di Ariosto Ammassari e di Ettore Pesci, le tele, le pitture a muro di padre Raffaello Pantaloni, il pulpito, sul quale fu scolpito il simbolo francescano, realizzato da Bartolomeo Gravina di Castellaneta.

Ninfeo di Fulgenzio della Monica

Nel convento dei Frati di Fulgenzio, nella cinquecentesca villa suburbana, si trova il ninfeo. Ma l’elemento più significativo di questo monumento è un ambiente ipogeo dove, su una parete interna, si aprono tre porte uguali che conducono tutte a un ambiente oscuro contenente una vasca circolare. Le tre porte uguali simboleggiano le tre porte che portano alla salvezza.



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