Dagli Alimini a Porto Badisco, la sontuosa bellezza di Otranto fra Adriatico e Jonio

Continua il viaggio di Leccenews24 alla scoperta della costa del Salento. Tappa a Otranto che offre posti imperdibili e panorami mozzafiato.

Impossibile descrivere la bellezza di Otranto, uno dei territori comunali più estesi a livello costiero. La prima località che si incontra scendendo verso sud è la Specchiulla, che vanta numerose piccole insenature dal profilo ellittico, di raffinata ed esclusiva fattura morfologica.

Superate le conche si raggiunge la costa di Frassanito, nota per le caratteristiche dune e per la pineta tra le più interessanti del litorale salentino. A seguire troviamo lo specchio caraibico degli Alimini con innumerevoli chilometri di spiaggia attrezzata. Qui, infatti, è presente la quota principale dei villaggi turistici e degli stabilimenti balneari della costa orientale. In un crescendo di emozioni si passa dalla leggendaria Baia dei Turchi (il luogo dove, secondo la tradizione, i conquistatori guidati da Akmet Pascià ormeggiarono le loro navi durante l’assedio di Otranto del 1480) alla scogliera da sogno del Mulino d’Acqua con la meraviglia scenografica della cosiddetta ‘rutta sfunnata’ (la grotta sfondata).

Il tempo di alzare lo sguardo ed eccoci al cospetto della città d’oriente, la bella Otranto, la città più a est d’Italia. Otranto è un ‘caso a parte’ del quale intendiamo parlare in altra occasione, pertanto, saltandola a piè pari, ci affacciamo direttamente dalla parete rocciosa della Palascia, una scogliera di incomparabile bellezza che digrada ripidamente verso il mare. Ci sono quasi 100 metri di dislivello tra il pelo dell’acqua e la strada litoranea che domina la sontuosa baia delle Orte. Con la Palascia siamo a capo d’Otranto dove le convenzioni nautiche suggeriscono il confine tra mar Adriatico e mar Jonio e dove è presente il mitico faro, entrato di prepotenza nella letteratura internazionale dei luoghi da visitare almeno una volta nella vita.

Proseguendo il nostro viaggio ci imbattiamo nello scorcio esotico di Torre Sant’Emiliano prima di giungere nella marina di Porto Badisco, località nota per la sua insenatura profonda e articolata (la più importante e significativa della provincia di Lecce) e perché nel 1970 fu scoperta la cosiddetta Grotta dei Cervi, una cattedrale della preistoria, non a caso denominata ‘la Cappella Sistina del neolitico’, che custodisce preziosi ed unici pittogrammi risalenti all’epoca più remota dei primi abitatori della penisola italica.

Da Porto Badisco si raggiunge, seguendo un tratto particolarmente suggestivo della strada litoranea, la località di Santa Cesarea Terme, di cui diremo prossimamente…

Un articolo che racconta le meraviglie del territorio perderebbe la sua magia se non fosse accompagnato dalle immagini; la visione dell’incanto è parte integrante al pari della parola. Per questo consigliamo la lettura di questo affresco anche attraverso lo scorrimento delle foto di Andrea Farenga, Jvan Giannone, Luigi Martina, Fabrizio Martella, Davide Marullo, Massimo Rolando,



In questo articolo: