Il mosaico della lupa, il ‘gioiello’ di piazza Sant’Oronzo

Il meraviglioso mosaico della lupa in piazza Sant’Oronzo è protagonista di una simpatica superstizione. Secondo la credenza popolare, camminare sopra lo stemma porterebbe sfortuna.

Il mosaico della lupa in piazza Sant’Oronzo è una delle particolarità da ammirare, camminando nel cuore del centro storico di Lecce. Il sedile, l’antico anfiteatro romano, le chiese, i palazzi, i gioielli architettonici non offuscano la bellezza di questo ‘disegno’ dello stemma della città, realizzato da Giuseppe Nicolardi nel lontano 1953. Un lavoro certosino dell’artista, che ha potuto contare sull’aiuto prezioso del padre e del fratello. Ogni tessera è stata lavorata a mano, smussando le pietre delle scogliere del Capo di Leuca e di Santa Cesarea Terme. 4 mesi per realizzare l’opera che incuriosisce i turisti in vacanza nel Salento. Non c’è “straniero” che non si fermi a fotografare il disegno dell’animale che con un sorriso beffardo ‘cammina’ davanti ad un rigoglioso albero di leccio verde.

Tasselli mancati (anche a causa di alcuni maleducati che hanno ben pensato di portar via un “ricordo” di Lecce prelevando qualche tessera), sporcizia legata al tempo, usura per il continuo via vai, avevano intaccato la rara bellezza del mosaico che appariva opaco, poco brillante, ma un lavoro di restauro ha restituito dignità allo storico stemma della città che troneggia sull’ovale. Lì dove prima faceva ombra la statua di Sant’Oronzo.

Nonostante sia uno dei simboli più amati dai leccesi, il mosaico della lupa deve fare i conti con una vecchia leggenda secondo cui calpestarlo non porti fortuna. Una credenza popolare ‘destinata’ soprattutto agli studenti che non dovrebbero osare toccarlo, pena non superare un esame importante. Come sia nata questa superstizione non è dato saperlo, fatto è che chi è stato chinato sui libri preferisce starne alla larga.

Vero o no, meglio non farlo, non per evitare sventure. Solo per non rovinarne la bellezza.



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