
Sembra ieri, eppure da quel 1998, anno in cui la Notte della Taranta ha mosso i suoi primi timidi passi, di strada ne ha fatta tanta. Da Melpignano, il ragno descritto nei libri di Ernesto De Martino è riuscito a conquistare, anzi a pizzicare tutti e oggi il concertone finale, come tutto il festival, non ha più bisogno di presentazioni.
Era e rimarrà uno degli eventi più attesi dell’estate salentina, un marchio distintivo di una terra che è riuscita a scacciar via il ‘rimorso’ per fare spazio al riscatto. La notte della Taranta è stato il modo in cui il Salento si è riconciliato con le sue tradizioni, perse nel tempo e improvvisamente riconquistate. Perché è proprio questo che ha fatto, negli anni, il Concertone: ha raccontato un pezzo del passato che il Salento viveva come “vergogna” e ora mostra con orgoglio e dignità.
Edizione dopo edizione, Melpignano, cuore della grecìa salentina, è riuscita a dimostrare che tradizione e identità non sono parole buone solo per qualche convegno, ma tanto, molto di più. Così tra una canzone popolare e un’altra “contaminata”, ad un certo punto, i turisti hanno scoperto una terra ai confini dell’Europa piena zeppa di storie appassionanti, i salentini hanno ricominciato ad amare le loro tradizioni dimenticate per decenni, e la Notte della Taranta, da quei timidi passi mossi a metà tra l’inconsapevolezza di avere tra le mani un grande patrimonio culturale e il convincimento di poter creare un evento in grado di richiamare gente da tutto il mondo, è giunta all’edizione 2024, la numero 27, con un nuovo maestro concertatore, un grande nome della musica “convocato” per rivisitare i pezzi della musica popolare, nuovi ospiti e super-ospiti e tutti gli ingredienti che hanno fatto dell’evento un simbolo, così come lo è stato in passato, di una terra che non si arrende mai.
La notte di Melpignano è «gioco di squadra» e quello che va in scena sul palco allestito al cospetto dell’ex convento degli agostiniani è solo l’ultimo atto di uno spettacolo che, in realtà, è molto di più di un semplice appuntamento estivo. È tassello dopo tassello che si costruisce quella magia in grado di regalare emozioni alle centinaia di persone che decidono di essere presenti. Perché a quella notte di fine agosto non vuole mancare nessuno, per cantare, ballare e suonare a cerchio.
L’appuntamento per chi vuole farsi pizzicare è per sabato 24 agosto per il concertone finale firmato da Shalbo. Per i commenti c’è tempo, quando le luci saranno spente, la gente sarà andata via e si aspetterà con ansia il prossimo anno.