Quando si parla di cosa vedere a Lecce ci si sofferma sempre sulle stradine ricche di palazzi e botteghe, sui ricami delle chiese barocche, sui monumenti illuminati dal caldo sole salentino, ma tra le tante bellezze che meritano di essere ammirate c’è anche piazza Mazzini, cuore commerciale della città, su cui si affacciano le vetrine scintillanti di negozi più alla moda e locali, tipici e non, capaci di soddisfare ogni esigenza.
Diciamolo subito, chi si aspetta una cartolina sfarzosa, come quella ‘regalata’ ai turisti dal centro storico, rischia di rimanere deluso. Piazza Mazzini è moderna, in perfetta armonia con gli edifici circostanti che la incorniciano, è uno specchio dello stile e del gusto architettonico del XX secolo, dell’epoca in cui fu costruita per ospitare incontri e manifestazioni, come quando nel 1956 ospitò trecentomila fedeli per il Congresso Eucaristico Internazionale. Da qui l’altro nome caro ai leccesi meno verdi d’età, “Piazza Trecentomila”.
La fontana
Di certo, uno degli scatti che i vacanzieri mettono in valigia quando tornano a casa è quello della fontana, a firma dell’architetto Antonio Lezzi e inaugurata nel 1975. Basta sedersi su una delle panchine in marmo, testimoni di incontri, chiacchiere tra amici e segreti tra innamorati, all’ombra degli alberi che ne riprendono il perimetro esterno, per ammirare la monumentale costruzione in pietra che doveva essere arricchita con un gioco di luci e musica.
Un progetto (mai realizzato) per attirare i turisti in un’ora precisa della giornata, un po’ come accade in Piazza Sant’Oronzo quando, a mezzogiorno in punto, Tito Schipa ricorda ai leccesi che è giunta l’ora centrale della giornata. La sua voce inconfondibile riecheggia dagli altoparlanti tra lo stupore dei presenti, meravigliati e sorpresi di ascoltare al posto dei ‘tradizionali’ rintocchi delle campane, le canzoni dialettali e non del tenore salentino.
Resta l’acqua, quella della fontana arricchita con quattro statue poste agli angoli, figure stilizzate, concepite originariamente come androgine e poi rese più femminili.
Insomma, il capoluogo barocco non inizia e finisce nel centro storico. Piazza Mazzini merita di essere visitata.
ph di copertina Jvan Giannone