Salento, popolo di bizantini! Cripte, cappelle e chiese ‘testimoni’ di antiche frequentazioni

Nessun territorio è ricco di testimonianze del medioevo bizantino come la Provincia di Lecce, dove si offrono numerose meraviglie storico artistiche tra cripte e cappelle riccamente affrescate. Si tratta di un Salento a volte sconosciuto.

Lenti, ridondanti, ripetitivi e sfarzosi, in una parola bizantini. Così spesso vengono appellati gli abitanti della provincia di Lecce, ed è proprio qui nel Salento, centro del Mediterraneo, che si scoprono le testimonianze di antiche frequentazioni.
 
Da Bisanzio a Otranto il passo è breve potremmo dire. La storia locale, infatti, pullula di esempi di gioielli architettonici risalenti a circa mille anni fa. A Otranto stessa, nel centro storico, è nascosta la chiesetta bizantina di San Pietro, meravigliosa perla completamente affrescata, anche se poco visitata e ammirata per via di una certa ritrosia da parte della Curia arcivescovile a mettere a disposizione completa dei fruitori stabili od occasionali il bene artistico.
 
Stesso ragionamento può farsi per la cappella di santa Marina a Muro leccese, un tripudio di pitture bizantine, sapientemente conservate grazie ad un accurato lavoro di restauro e recupero delle pareti interne, qui è attestato il più antico ciclo della vita di San Nicola.
 
Da Muro a Giurdignano, dove circa 15 anni fa è stata recuperata la cripta semi-ipogea di San Salvatore, magnifico esempio di chiesetta bizantina risalente all’XI secolo, luogo fondato da monaci italo greci. A Poggiardo è famosa la grotta dei Santi Stefani, così chiamata per via della frequenza di rappresentazione del santo. La cripta è inserita nel perimetro del parco archeologico di Vaste, uno dei più grandi e importanti della Puglia.
 
Tra i più nobili esempi di arte bizantina dobbiamo ricordare la cripta dedicata alla Madonna di Coeli manna a Supersano, posta alla base dell’alta serra che sovrasta l’abitato e infine quello che possiamo considerare il più grande testimone architettonico della dominazione bizantina e cioè l’abbazia di San Mauro che campeggia sulle collina di Gallipoli, ma ricadente nel territorio del Comune di Sannicola. Dalla chiesetta rupestre si domina la baia gallipolina, dall’isola di Sant’Andrea al parco di Porto Selvaggio, mentre nelle adiacenze dell’abbazia si possono scorgere le grotte anacoretiche abitate per secoli da monaci basiliani.
 
Il recupero di San Mauro è un fatto recente, possibile grazie ad iniziative culturali e a battaglie istituzionali, dopo anni e anni di fatiche.
 
Tutto questo per dire che oggi il Salento che conosciamo non sarebbe possibile nemmeno pensarlo senza mettere a fuoco il percorso storico che da Costantinopoli guardava all’Italia.



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