Kallios e l’ira di Afrodite, la leggenda mai raccontata dietro la nascita di Gallipoli

Dietro la nascita della città di Gallipoli c’è in realtà la storia di una vendetta. La vendetta di Afrodite contro il sanguinario Kallios, principe greco, sterminatore di popoli.

Sembra la favola mai raccontata di Dracula Untold, scritta da Bram Stoker e riportata sul grande schermo da Gary Shore, quella sulle origini leggendarie della città Gallipoli, la perla del mar Mediterraneo che si affaccia sulla grande Baia dello Jonio.

Punto di grande importanza strategica e tattica, sin dalle epoche più antiche, fu fondata probabilmente dai Messapi col nome di Axa, corrispondente oggi all’area del suo centro storico. Uno scalo portuale per la città di Alezio, che successivamente venne conquistata dai Tarantini, nel tentativo di trasformare le antiche città salentine in terre coloniali.

Il nome derivante dal greco “Kalé Polis”, che significa città bella, affonda le sue origini in una leggenda di cui si sapeva poco fino a qualche tempo fa.

Kallios e l’ira di Afrodite: la leggenda prima della nascita

Prima dell’origine dell’antico centro cittadino, c’è la storia di un principe, un principe greco dal nome Kallios che, mosso da implacabili ambizioni di conquista, si narra avesse ucciso diversi giovani in battaglia, scatenando così la collera di Afrodite, antica dea greca dell’amore, corrispondente alla romana Venere.

Il continuo pellegrinaggio alla volta di nuove terre, obiettivo delle campagne di conquista ed espansione, portarono l’uomo alla scoperta del basso Salento, dove incontrò una bellissima fanciulla di cui si innamorò a prima vista e che cercò di raggiungere in tutti i modi. La dea Afrodite, che non aveva dimenticato il suo antico affronto, lanciò allora la sua vendetta e tutte le volte che i due amanti cercavano di incontrarsi una fitta nebbia appariva per disorientarli.

I due cercarono allora con pazienza che l’ira della dea si placasse, ma data la vana attesa, la fanciulla per il dolore ne morì.

A questo punto il principe decise di affrontare la stessa sorte e, caricato il corpo senza vita della giovane su una barca, si spinse verso il mare aperto attendendo la stessa fine. Uscito dal porto, però, in balia delle onde del mare, una strana corrente lo condusse verso una piccola isola inesplorata e ancora inabitata.

L’uomo comprese che gli dei stessero stabilendo una sorta di pace, desiderando che lui mettesse piede in quel luogo.

Sceso sull’isola, infatti, il principe depose la giovane e cominciò i lavori per l’edificazione di un luogo fortificato alla sua memoria e alla sua difesa, una città che in ricordo di lui e della sua amata chiamò “Kalé Polis”, la città bella.



In questo articolo: