Lecce, Liverani è sicuro: “giocando così ci possiamo salvare. L’espulsione di Lapadula? Un’invenzione”

Allenatore e DS elogiano la reazione dei ragazzi, sotto di due gol e capaci di pareggiare in pieno recupero. Ma tiene banco lo scontro la Olsen e Lapadula: espulsi entrambi. Ecco la nuova classifica.

54% di possesso palla, 11 tiri dalla bandierina, 17 conclusioni di cui 8 nello specchio della porta costringendo il portiere avversario a sei parate. 407, infine, i passaggi completati. Se in campo ieri pomeriggio c’era la terza forza, fino a quel momento, del campionato, chi non segue la Serie A poteva pensare che si trattava del Lecce.

I giallorossi impongono ritmi e gioco al quotatissimo Cagliari di Maran – al suo undicesimo risultato utile consecutivo – ma non vanno oltre il pareggio, rimandando ancora una volta l’appuntamento con la prima vittoria casalinga della stagione. Eppure nel finale con un pizzico di precisione e fortuna in più poteva completarsi una rimonta da capogiro.

Sotto di due reti (negli unici due tiri in porta concessi, uno dei quali su calcio di rigore), il Lecce riesce a pareggiare i conti al termine di una partita iniziata 24 ore prima e che, con il classico strascico di polemiche, non è finita nemmeno dopo il triplice fischio finale dell’arbitro.

Al “Via del Mare”, ancora inzuppato ma decisamente in condizioni migliori rispetto al giorno prima quando era stato decretato il rinvio della sfida, i salentini gettano ancora una volta il cuore oltre l’ostacolo. Un episodio fa saltare l’equilibrio (il fallo di mano al limite dell’area commesso da La Mantia e che vale il rigore trasformato da Joao Pedro), nella ripresa un altro rischia di compromettere tutto (il rinvio killer di Tabanelli proprio sui piedi di Nainggolan che non sbaglia il 2-0), ma è nel finale che succede l’imponderabile.

L’ingresso in campo di Farias riaccende l’attacco giallorosso: La Mantia si procura il rigore causato dalla parata di Cacciatore (espulso), Lapadula realizza e accorcia le distanza, ma non fa in tempo ad esultare perché cin il portiere Olsen ingaggia un duello che è andato ben oltre il confronto dialettico. Rosso diretto a tutti e due e 9 contro 10.

In superiorità numerica il Lecce preme sull’acceleratore (bene le corsie esterne) e proprio da un terzino, non uno a caso, arriva il pareggio definitivo: Calderoni, al suo terzo gol stagionale, fa ancora esplodere i tifosi in pieno recupero.

“Oggi il calcio è fatto di episodi – commenta nel dopo gara Fabio Liverani. Ma perdere questa gara oggi sarebbe stato ingiusto. La partita mi dice che, contro una squadra che per me ha il miglior centrocampo in Italia, il Lecce ha costruito tanto, con gli esterni che sono arrivati sul fondo circa trenta volte. Bene anche Tachtsidis che ha dovuto tenere a bada Nianggolan, uno dei top player della Serie A. Lui deve essere questo tipo di giocatore, che sbaglia poco e che inventa, come la palla data a Calderoni per il 2 a 2″.

Il tiro di Calderoni (ph.Stella)

Il mister romano ribadisce concetti noti: “noi siamo una squadra che gioca sempre, pur con qualche errore tecnico di troppo – dice. Ma questo è normale. Noi veniamo dalla Serie C e solo con l’organizzazione possiamo sopperire a limiti tecnici. In rosa non c’è nessuno che può farci cambiare volto. L’ingresso di Farias ha inciso tanto: le sue doti non si discutono, ma è chiaro che deve ancora lavorare per trovare il giusto minutaggio. Ha recuperato da un acciacco e per noi è importante”.

Ma è sull’episodio Olsen-Lapadula che Liverani si fa più critico: “per me è rosso solo del portiere: Lapadula ha un taglio alla fronte, senza aver reagito e non capisco il metro di giudizio. Poi Olsen cade senza motivo: vorrei capire perché in questi casi non si fa ricorso al VAR. Cosa è successo al triplice fischio? Non lo so, per me la partita finisce quando l’arbitro fischia e qualche animo acceso dopo una gara succede spesso”.

Il Lecce così sale a 11 punti in classifica: un cammino niente male per una neopromossa, anche se la zona-rossa è distante solo una lunghezza. “Siamo fuori dalla zona rossa dalla seconda giornata – conclude Liverani – ma l’importante sarà esserlo il 24 maggio, con i nostri mezzi e la nostra forza. Sappiamo che fatica abbiamo fatto per arrivare a questa categoria e vogliamo mantenerla. Ora ci aspetta un ciclo di gare che possono dire tanto nell’economia del nostro campionato: ci arriviamo con sempre maggiore consapevolezza nei nostri mezzi, ma saranno sempre gare difficili”.

Il contatto tra Olsen e Lapadula (ph.Stella)

Ma a parlare in sala stampa è anche il Direttore Sportivo Mauro Meluso. Il dirigente giallorosso tesse le lodi del gruppo (“questo pareggio per come è arrivato per me è come una vittoria”), ma decide di puntualizzare sull’episodio arbitrare discusso, l’ennesimo in cui resta coinvolto il Lecce.

“Anche questa giornata è stata infelice per l’arbitro e per il VAR – dice. Capita, ma con noi sta capitando troppo spesso. Per noi 1-2 punti valgono tanto in classifica. L’espulsione di Lapadula è inconcepibile: magari sbaglia ad andare faccia-a-faccia con Olsen, ma non fa nulla per meritarsi un cartellino rosso. Ora ci verrà anche squalificato, e mi sembra una vera beffa”.

Ora per il Lecce è già tempo di rimettersi al lavoro. Dopo il monday afternoon, i giallorossi saranno attesi sabato dall’anticipo serale allo stadio “Artemio Franchi” di Firenze: l’ennesima gara dalle mille insidie.

La giornata: duello Juve-Inter, si riaccende la Samp

Il resto della giornata di Serie A ha visto confermarsi in cima alla classifica la Juventus. I bianconeri si sono imposti sul campo dell’Atalanta: sotto di una rete fino al 75′, Higuain e Dybala ribaltano il risultato (3 a 1), non senza la solita dose di polemiche legate alla direzione arbitrale e al VAR.

Tiene il passo l’Inter di Antonio Conte che all’Olimpico di Torino si è imposta con un perentorio 0-3. Per i nerazzurri settimo successo su sette trasferte, rimanendo a -1 dalla vetta.

Bene anche le romane: la Lazio, all’ultimo respiro, vince una gara combattuta sul campo del Sassuolo (1-2), mentre la Roma supera in scioltezza il Brescia (ancora fanalino di coda) con il risultato di 3 a 0. Un gol per parte tra Milan-Napoli: a Lozano ha risposto Bonaventura. Un punto che non risolve la classifica delle due compagini, ancora in crisi di risultati.

Spicca il volo il Verona: gli scaligeri vincono di misura sulla Fiorentina, regalandosi 3 punti d’oro in chiave-salvezza. A 18 punti c’è anche il Parma che impatta (2-2) nel derby emiliano contro il Bologna. Di capitale importanza il successo della Sampdoria nello scontro diretto contro l’Udinese: sotto di un gol, i blucerchiati pareggiano e sorpassano, conquistando il quarto risultato utile consecutivo e risalendo la china.

In due minuti, in avvio di secondo tempo, Spal e Genoa segnano un botta e risposta che vale un pareggio finale: le due squadre restano alle spalle del Lecce.

La classifica

Juventus 35, Inter 34, Lazio 27, Roma e Cagliari 25, Atalanta 22, Napoli 20, Parma e Verona 18, Fiorentina 16, Udinese, Torino e Milan 14, Sassuolo e Bologna 13, Sampdoria 12, Lecce 11, Genoa 10, Spal 9, Brescia 7.

Prossimo turno 14^ giornata (30 novembre – 2 dicembre)

Brescia-Atalanta (sab. h15)
Genoa-Torino (sab. h18)
Fiorentina-Lecce (sab. h20:45)
Juventus-Sassuolo (dom. h12:30)
Inter-Spal (dom. h15)
Lazio-Udinese (dom. h15)
Parma-Milan (dom. h15)
Napoli-Bologna (dom. h18)
Verona-Roma (dom. h20:45)
Cagliari-Sampdoria (lun. h20:45)



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