Festa per i 200 anni della Scuola di Cavalleria. A Calimera accese polemiche tra maggioranza e opposizione

Festa a Calimera per i 200 anni della Scuola di Cavalleria. L’assessore Maggiore risponde ai consiglieri di opposizione Montinaro e Panese.

I festeggiamenti a Calimera per i 200 anni della Scuola di Cavalleria dell’Esercito Italiano lasciano pesanti strascichi sul campo. Non sono passate inosservate, infatti, le critiche dei consiglieri di opposizione Antonio Montinaro e Virginia Panese che avrebbero preferito non vedere divise militari in Piazza del Sole in una fase in cui il conflitto bellico tra Russia e Ucraina non accenna a vedere una via d’uscita; meglio, a loro dire, organizzare e ospitare iniziative volte alla diffusione dello spirito pacifista.

Non è così tardata ad arrivare la risposta di Brizio Maggiore, Assessore al Comune di Calimera e Consigliere Provinciale che rivolge alla collettività grika una domanda provocatoria: ‘Che ne pensano i tanti militari e i tanti servitori dello Stato calimeresi delle parole dei due consiglieri di opposizione?’.

Maggiore difende un’ iniziativa per cui non nega l’orgoglio. Bolla come attacchi all’Esercito Italiano le parole della minoranza (non tutta a dire il vero, visto che altri due consiglieri di opposizione non hanno condiviso quella posizione oltranzista) e ricorda a tutti che i militari italiani sono portatori nel mondo di pace e non di guerra.

‘Ma a voi sembra normale? – rincara la dose Maggiore -. Ma durante il periodo della pandemia vi ricordate cosa faceva la Scuola di Cavalleria di Lecce? Il migliore e più efficiente centro vaccinale…In quel momento evidentemente le divise andavano bene. Vergogna! Bisogna avere rispetto di chi si sacrifica per l’Italia e gli Italiani’.

Nella nota dell’Assessore calimerese si esprime così solidarietà all’intera Scuola di Cavalleria di Lecce e al Comandante Antonello Conversano per un attacco ritenuto infondato e vile.

Si ritorna quindi sul mezzo blindato presente in piazza, ricordando che si trattava di un mezzo per portare cibo, medicine e aiuti umanitari sui tratti di guerra. Una polemica accesa insomma che probabilmente non è destinata ad interrompersi.



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