Gallipoli, scenari di degrado nella zona dell’Ospedale. E c’è chi tira fuori la questione morale

Viaggio nelle città più importanti del Salento. La Città Bella fa i conti con le sue croniche defaiances. Dopo l’interdittiva antimafia a Piccinno c’è chi si pone il problema della questione morale nella perla dello Jonio.

Non è certo un bel momento quello che sta attraversando la città di Gallipoli. A farla da padrona la mai sopita questione morale che è tornata alla ribalta nei giorni scorsi. L’interdittiva antimafia nei confronti di Emanuele Piccinno, per vicende connesse alle sale da gioco, riporta alla pubblica attenzione ‘storie’ che non erano mai finite nel dimenticatoio.

Del resto Piccinno, anche se si era dimesso da assessore e da consigliere comunale della Città Bella, era stato un esponente di spicco della maggioranza che aveva trionfato nelle scorse elezioni amministrative del 2016, al punto che il Sindaco Stefano Minerva aveva ritenuto di affidargli l’assessorato al marketing territoriale in una città che fa proprio del turismo la sua attività di maggiore rilevanza.

La situazione di Piccinno non è la sola sotto la lente di ingrandimento a Palazzo Balsamo, visto che anche la consigliera comunale Caterina Fiore, un tempo esponente di maggioranza (eletta anche lei nelle file dell’Udc, proprio come Piccinno,ma poi passata all’opposizione tra i banchi del Gruppo Misto), era stata raggiunta dallo stesso provvedimento prefettizio, sempre per la gestione di sale da gioco ritenute troppo vicine alla famiglia racalina dei De Lorenzis, sin dal 2015 finiti nel mirino della magistratura salentina per l’inchiesta denominata Clean Game.

Se poi si aggiunge la vicenda connessa ad un altro consigliere comunale, sempre di opposizione, Sandro Quintana, condannato nel maggio scorso a 2 anni per l’acquisizione di alcune quote societarie della Nautica Santa Caterina, il quadro assume connotazioni ancora più complesse.

Si tenga conto che stiamo parlando dell’Assise Comunale di una delle città più importanti della provincia di Lecce, una delle città più amate per la sua storia e la sua bellezza dai salentini e dai tanti turisti che la affollano.

Proprio oggi, sempre a proposito di interdittive antimafia, l’ex candidato sindaco Flavio Fasano, competitor nelle amministrative del 2016 di Stefano Minerva e di Sandro Quintana, ha pubblicato sulla sua pagina facebook le foto dello stato in cui versa la città ed in particolare la zona antistante all’ospedale Sacro Cuore di Gesù in cui da giorni non si raccolgono i rifiuti, lasciando l’area in assoluto degrado come dimostrano le immagini postate.

La ditta incaricata della raccolta è stata anch’essa raggiunta da un’interdittiva antimafia, ma ad oggi, mentre si difende nelle sedi opportune, non è stata destinataria di alcun provvedimento di revoca del servizio da parte dell’Amministrazione Comunale. Gallipoli, tra l’altro, è comune capofila dell’Aro di riferimento.

Situazioni, insomma, difficili con le quali il Sindaco Minerva, al contempo Presidente della Provincia di Lecce, deve quotidianamente confrontarsi e che certamente sono sotto la lente di ingrandimento degli organi deputati.

Lo scenario che si svela nella zona dell’ospedale di Gallipoli dà certamente da pensare, tenuto conto del fatto che i cittadini si lamentano per gli alti costi del servizio di nettezza urbana ai quali non fa seguito il servizio che si aspetterebbero.

E siamo certi che la vicenda continuerà ad evolversi.



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