Interdittiva antimafia per una sala scommesse. Il titolare è l’ex assessore di Gallipoli, Emanuele Piccinno

Il provvedimento amministrativo è giunto dopo le indagini relative all’operazione “Clean Game” sul gioco d’azzardo. Per la vicenda sono sul banco degli imputati Salvatore, Saverio, Pasquale e Pietro De Lorenzis di Racale.

La Prefettura di Lecce emette una nuova interdittiva antimafia. In questo caso, destinataria del provvedimento, è la sala scommesse Media Point di Miggiano. Il titolare dell’attività è un nome noto della politica. Parliamo di Emanuele Piccinno, 42 anni, fino alla scorsa estate assessore al Turismo del Comune di Gallipoli. Si contesta l’installazione di congegni elettronici senza collegamento ala rete telematica.

Il provvedimento amministrativo è sfociato dopo le indagini relative all’operazione “Clean Game”, condotte dalla Guardia di Finanza e culminato con una serie di arresti nel febbraio del 2015. Occorre ricordare che nel 2017, Emanuele Piccinno aveva ricevuto una somma di denaro dal fondo destinato alle vittime del racket, perché sarebbe stato vittima di richieste estorsive da parte dell’ergastolano Rosario Padovano.

Intanto è in corso il processo scaturito dalla suddetta inchiesta Clean Game sui presunti affari illeciti con le slot machine e sul banco degli imputati compaiono l’ex assessore Piccinno e altre 34 persone. Tra di essi anche Salvatore, Saverio, Pasquale e Pietro De Lorenzis. I fratelli di Racale sono accusati anche di associazione mafiosa.

L’accusa è chiara: avrebbero imposto a gestori di bar e sale giochi e locali i videogiochi e le schede prodotte dalle loro aziende, talvolta modificati per il gioco d’azzardo.



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