
Sta per calare il sipario sulla festa dei Santi Patroni di Lecce, Sant’Oronzo, Giusto e Fortunato.
Oggi, 26 agosto, ricorrenza del Protettore maggiore della città, tra gli appuntamenti più attesi, c’è sicuramente quello del rito della Santa Messa in onore del primo Vescovo del Salento, celebrata dall’Arcivescovo Metropolita della città di Lecce, mons. Domenico D’Ambrosio.
Tanta è stata la gente che si è recata nella Chiesa del Duomo per la celebrazione eucaristica, nel corso della quale Mons. D’Ambrosio ha pronunciato la sua omelia rivolta a tutti i cittadini leccesi.
‘La nostra comunità oggi è in festa per elogiare uomini illustri, uomini di fede, quali i nostri Patroni i Santi Oronzo, Giusto e Fortunato: il loro nome, ci promette la Bibbia, vivrà per sempre’, ha detto il Vescovo.
Noi oggi siamo l’ultimo anello di quella serie di generazioni che fin dagli inizi della fede cristiana onora questi Santi che hanno annunciato Cristo Gesù sulla Terra, in un periodo storico, quello dei primi anni del cristianesimo, nel quale la confessione della fede molto spesso chiedeva come prezzo la vita’.
‘Un oratore sacro degli inizi dello scorso secolo – prosegue l’omelia – definiva i nostri Santi come le tre pietre su cui poggia l’edificio della nostra civiltà cristiana fondata su Gesù, e tre stelle che riecheggiano il cielo della nostra patria’.
Tre Santi che hanno pagato a caro prezzo la loro conversione alla fede cristiana: perseguitati, hanno patito il martirio e la morte ad opera dei pagani.
‘Grazie al martirio dei nostri Santi, è giunto a noi il dono della fede – ha pronunciato ancora mons. D’Ambrosio. Grazie ai martiri di oggi, i tanti uccisi a causa della fede in Cristo Gesù nel vicino Oriente e in molte zone dell’Africa, la fede continua a sfidare e a vincere sulla barbarie e sulla violenza che insanguinano terre di antica e feconda fede cristiana. Non possiamo, in questo giorno, non pregare per questi nostri fratelli che pagano il prezzo più alto a testimonianza della fede in Cristo Gesù’.
Poi il monito lanciato: ‘Molti di noi vivacchiano con una fede inflazionata, deprezzata, svuotata della sua ricchezza più vera perché addomesticata e privata del mordente della speranza audace’.
La testimonianza dei nostri Martiri, richiama tutti noi non alla fedeltà di questi giorni di festa nei quali non possiamo non affacciarci per un “Ciao” a Sant’Oronzo per strada al suo passaggio o in questa Chiesa’.
Le storie delle vite dei nostri Santi Patroni ce ne danno conferma: sono stati i primi cristiani del territorio e Sant’Oronzo è stato il primo vescovo del nostro Salento, il primo grande pastore di una comunità che muoveva i suoi primi passi assaporando fin dall’inizio le parole profetiche del Crist: il nostro Patrono ad immagine di Cristo Buon Pastore , ha dato la vita per il suo gregge’.
Per il Vescovo non c’è possibilità di una terza via: o si cammina con Cristo, o si è mercenari.
‘Il nostro Sant’Oronzo è stato martire-testimone e pastore. La duplice valenza della sua santità sta a ricordare a noi il valore insostituibile della testimonianza della nostra fede.
Preghiamo affinché il loro patrocinio continui a vegliare sulle sorti e sul cammino della nostra comunità, alla quale vogliamo non imporre ma proporre un cammino di sicura libertà e di servizio alla verità che ci autentica come uomini nuovi.
È la sfida del nostro tempo: è giunto al capolinea il tempo di rimanere sugli spalti, spettatori tranquilli, talvolta agitati, ma lontani dal terreno di gioco. Se come cristiani non accettiamo il rischio reale di perderci per restare fedeli al Cristo, non siamo degni di impegnarci con Lui.
Qui sta il dinamismo e la novità a cui ci chiama Papa Francesco: “raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo ”.
In questa nuova missione che ci rimanda sulle strade del mondo, sappiamo di poter contare sulla certa intercessione della Santa Madre di Dio, dei Santi tutti, dei nostri Santi Avvocati e Intercessori, Oronzo, Giusto e Fortunato’.