Un importante incontro, si è svolto nella mattinata odierna presso il Tribunale di Lecce. Il Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia ha incontrato il Procuratore Capo di Lecce, nel corso di una “visita di cortesia”.
Il senatore del Movimento 5 Stelle, Nicola Morra, genovese di 56enne, si è trattenuto presso il Palazzo di Giustizia di viale De Pietro, per circa un’ora, accompagnato, tra gli altri, dall’ingegnere informatico Luigina Quarta, per anni, nella Commissione legalità e trasparenza della Asl, scioltasi nel 2018. In particolare, Morra è stato ricevuto nell’ufficio del Procuratore Capo, Leonardo Leone De Castris, accompagnato dal collega di partito, il senatore Iunio Valerio Romano, 46enne di Lecce. All’incontro, hanno partecipato anche i Procuratori Aggiunti Elsa Valeria Mignone e Guglielmo Cataldi, a capo della Direzione Distrettuale Antimafia.
Le dichiarazioni
Il Presidente Morra ha dichiarato, a margine della visita odierna: “Mi è sembrato giusto e doveroso visitare la Procura, anche perché negli ultimi mesi si sono susseguiti gli scioglimenti di alcuni consigli comunali e nelle ultime settimane ci sono stati alcuni incendi nella provincia di Lecce che facevano ipotizzare la presenza di dinamiche mafiose”. E ha aggiunto “Mi sembra normale un’interlocuzione il più possibile frequente con chi regge sul territorio la responsabilità di promuovere qualsiasi tipo di contrasto alla mafia”.
Invece, il senatore Romano dopo l’incontro in Procura ha affermato: “Il metodo mafioso è spesso insito in un atteggiamento culturale, nei confronti del quale non bisogna mai abbassare la guardia, né dimostrare ignavia”.
“Con l’amico e collega Nicola Morra – ha continuato – abbiamo incontrato il Dott. Leone De Castris, la Dott.ssa Mignone e il Dott. Cataldi, nell’ambito di una visita del tutto informale, per mantenere vivo il dialogo con chi fa dello studio del fenomeno mafioso un’arma vincente per prevenire fatti che noi tutti vorremmo non accadessero mai. Purtroppo la provincia di Lecce è un contesto ambientale storicamente a rischio, come dimostrano i comuni sciolti per infiltrazione mafiosa. Gli ultimi attentati in ordine di tempo testimoniano, inoltre, che la criminalità organizzata è sempre pronta a rialzare la testa, nonostante l’opera meritoria dei magistrati e delle forze dell’ordine. Nei prossimi giorni – ha concluso il senatore leccese – mi riservo di incontrare il Prefetto per affrontare il tema delle interdittive antimafia, a cui sono particolarmente sensibile anche in virtù dei trascorsi professionali. L’interdittiva è uno strumento certamente efficace per scongiurare le infiltrazioni mafiose in contesti come quello della sanità, dell’edilizia e degli appalti pubblici in genere”.
Gli ultimi allarmanti episodi
Nei giorni scorsi, occorre ricordare che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto di scioglimento del consiglio comunale di Carmiano. In precedenza, la stessa sorte era toccata ai Comuni di Surbo, Parabita e Sogliano Cavour.
Invece, solo alcune settimane fa, la commissione prefettizia d’accesso ha inviato al Viminale, la relazione finale riguardante il Comune di Scorrano.
Non solo, poiché a ridosso delle festività natalizie, si sono susseguiti una serie di incendi di autovetture e attentati dinamitardi nella Provincia di Lecce. I territori maggiormente colpiti sono stati quelli di Cavallino e Galatina.
