Sciolto il comune di Surbo per infiltrazioni mafiose, lo ha deciso il consiglio dei Ministri

Il Consiglio dei Ministri ha sciolto il comune di Surbo per infiltrazioni mafiose. Salta l’appuntamento con le urne fissato per il prossimo 10 giugno.

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Sciolto per infiltrazioni mafiose il comune di Surbo. Lo ha deciso, in tempi record, il Consiglio dei Ministri che ha condiviso le indicazioni del Prefetto di Lecce, Claudio Palomba. Le condizioni per concludere l’esperienza dell’assemblea consiliare surbina, insomma, ci sono tutte.

La decisione ha anche un’altra conseguenza: salta l’appuntamento elettorale dei cittadini con le urne, fissato per il 10 giugno. Tra l’altro sabato era il termine ultime per presentare le liste. Il palazzo di Città ora passerà nelle mani dei Commissari che dovranno guidare il Comune per 18 mesi, come prevede la legge.

Solitamente il provvedimento scatta quando emergono elementi «concreti, univoci e rilevanti» relativi a condizionamenti della criminalità organizzata nell’attività amministrativa o per collegamenti diretti o indiretti con esponenti della malavita.

L’ultima parola spetta al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che dovrà firmare il decreto di scioglimento. Dopodiché, il primo cittadino Fabio Vincenti potrà decidere se impugnare o meno il provvedimento, come è accaduto a Parabita.


La spada di Damocle pendeva sulla città da quando il prefetto Claudio Palomba aveva inviato sul tavolo del Ministero dell’Interno il suo “parere” dopo la relazione conclusiva della Commissione di accesso agli atti amministrativi che, comunque, non era vincolante.



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