«Dal 25 maggio si apre ufficialmente la stagione balneare. Anche in questo caso tutto dipende da noi: se saremo bravi e prudenti anche in spiaggia potremo goderci il nostro splendido mare».
Così il Sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, ha concluso il suo comunicato sul tema della gestione degli accessi alle spiagge libere per la prossima stagione estiva. Ad oggi questo è lo stato dell’arte e il primo cittadino del capoluogo salentino non poteva che prenderne atto visto che il Governo nell’articolato documento relativo alle “Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche e Produttive“, con riferimento proprio alle spiagge libere, fa esplicito riferimento alla spontanea collaborazione dei cittadini come strumento di prevenzione.
Nessuna parola – e quindi nessuna risorsa – spesa e destinata al personale (volontari della Protezione Civile in primis) che si sarebbe potuta occupare del controllo degli accessi nelle spiagge pubbliche e dell’accertamento di eventuali assembramenti in mare o sull’arenile.
«Rispetto alle preoccupazioni per tempo espresse sulle complicazioni di garantire rispetto del distanziamento e divieto di assembramenti nelle marine prese d’assolto dai bagnanti, ho evidenziato – scrive il sindaco Salvemini – che il Governo ha ritenuto di doversi affidare ‘alla responsabilità individuale’, rivolgendo alle amministrazioni comunali un semplice ‘suggerimento’ circa la presenza di addetti alla sorveglianza. Di più al momento è impossibile assicurare e prevedere. Né è percorribile, per valutazione unanime, che compiti così impegnativi e delicati come il controllo e la vigilanza possano essere delegati a volontari della Protezione Civile o ai percettori di reddito di cittadinanza».
L’inquilino di Palazzo Carafa ne aveva già parlato in una diretta Facebook, anticipando che il Comune di Lecce aveva mappato le spiagge libere, aveva preso in considerazione il numero di accessi consentiti per ognuna di esse e si era dimostrato disponibile ad applicare il sistema di prenotazione come avviene per l’ingresso nei parchi pubblici. Salvemini, però, aveva sollevato allora e lo ha ripetuto nella videoconferenza (tenutasi nel pomeriggio di ieri) con Regione Puglia, ANCI, e altri sindaci di Comuni costieri pugliesi il problema di non poco conto delle risorse economiche da destinare al servizio dei cosiddetti controllori. Senza risorse non ci possono essere controlli, ovviamente.
«Evidentemente a Roma ci si è resi conto di non poter erogare ai Comuni le risorse finanziarie necessarie per garantire la presenza di personale adeguatamente formato, capace di informare gli utenti, assicurare le misure di distanziamento, sgomberare assembramenti. E ha quindi dovuto – dice il Sindaco di Lecce – con riferimento alle spiagge libere fare esplicito riferimento alla spontanea collaborazione dei cittadini come strumento di prevenzione.
Da qui, vista l’importanza della disciplina dei cittadini, unici responsabili dei comportamenti sull’arenile e in acqua, Salvemini ha invitato l’assessore regionale al Turismo, Raffaele Piemontese, a preparare una campagna di informazione, sensibilizzazione, responsabilizzazione alla fruizione in sicurezza delle spiagge libere pugliesi con cartellonistica multilingue da posizionare lungo la linea di costa dei vari comuni.
«Se e quando dovessero giungere dal Governo, grazie ad iniziativa Anci, risorse straordinarie per l’organizzazione di servizi di sorveglianza e assistenza – conclude Carlo Salvemini – noi saremo pronti: abbiamo mappato e suddiviso gli arenili in specifiche Unità Gestionali Costiere e calcolato le singole capienze per fascia oraria; abbiamo già predisposto come per i parchi una piattaforma di registrazione per garantire accesso contingentato per prevenire assembramenti».